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Palazzo Ciavoli, il percorso di guerra per andare a lavoro

20 settembre 2019 | 14:59
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Palazzo Ciavoli, il percorso di guerra per andare a lavoro

Disagi, polvere, strade sbarrate: il “percorso di guerra” quotidiano per i dipendenti dell’Università dell’Aquila rientrati negli uffici di Palazzo Ciavoli Cortelli

Palazzo Ciavoli Cortelli ha subito ingenti danni dal terremoto del 6 aprile 2009 che lo aveva ridotto a un cumulo di macerie; a fine maggio la riconsegna all’Università dell’edificio, che non è solo importante dal punto di vista storico e artistico, ma è stata fino al sisma la sede del dipartimento di Storia dell’Ateneo aquilano.

Oggi, i dipendenti dell’Università che devono recarsi a lavoro si trovano a “combattere” con una specie di giungla fatta di disservizi, “polvere proveniente dai cantieri intorno che toglie il respiro, il problema dei parcheggi e non da ultimo gli ingressi sbarrati, tanto che abbiamo solo un cunicolo per uscire”, questa la segnalazione al Capoluogo.it.

Palazzo Ciavoli Cortelli si trova tra via Roma e Piazza San Pietro  Coppito, vicino la chiesa ed è noto come Palazzo Porcinari; la cui costruzione risale al XVI secolo. In molti lo chiamano “Il Palazzo H” per via della particolare forma della planimetria.

palazzo ciavoli cortelli univaq via roma centro

Era la residenza di Marcantonio Colonna, che venne all’Aquila con Margherita d’Austria che invece alloggiava Palazzo del Capitano che si trovava lì vicino.

Secondo alcuni antichi manoscritti nel 1600 era diventato un possedimento dei Gesuiti aquilani e fungeva da alloggio.

L’Università dell’Aquila acquistò negli anni ’70 parte del Palazzo, precisamente l’ala sud, per mettervi gli uffici del dipartimento di Storia

“Bene il ritorno in centro con attività diurne in modo da rivitalizzarlo e portalo di nuovo a uno status quo ante che può fare solo del bene alla comunità, ma i problemi sono tanti. Se cerchi di parcheggiare in zona devi stare con il pensiero di trovare la macchina ammaccata dai mezzi pesanti che spesso restano anche incastrati”.

“Non sappiamo inoltre se il disagio è causato dal tunnel dei sottoservizi o se lo sbarramento della strada è dovuto a qualche cantiere intorno. Il fatto tangibile è che per entrare e uscire siamo costretti a passare in una specie di tunnel”.