Movida aquilana, tour tra rifiuti e vetri rotti

Tour fotografico dopo la movida aquilana tra incuria, sporcizia e vetri rotti.


Ancora una segnalazione del degrado conseguente alla movida aquilana in centro storico.
Le foto e la lamentela arrivano da un lettore tramite la rubrica “Dillo al Capoluogo”.



“Non ci sono regole e limiti alla sporcizia. Ecco lo spettacolo che si presenta a residenti, turisti e semplici cittadini durante una passeggiata di domenica mattina dopo una notte di bagordi e di movida aquilana”, scrive un lettore.




Uno scenario, documentato dalle foto, fatto di bottiglie rotte e vetri a terra, cannucce disperse, bicchieri semi pieni di birra, mozziconi di sigarette, rimasugli di cibo.


“Da Via Santa Giusta – spiega il lettore – bisogna fare lo slalom tra bottiglie di vetro, una volta arrivati nella bellissima piazzetta dei nove Martiri riconsegnata alla città qualche anno fa, ecco che cosa ho trovato: un luogo completamente invaso dalla sporcizia bottiglie di vetro rotte, cannucce colorate, bicchieri ancora pieni di birra poggiati sui muretti di cinta, le aiuole piene di carte e poi la fontana con all’interno vetri di bottiglie rotti e un cartone di birra vuota immerso dall’acqua”.

“Che schifo – continua – è l’unica parola che mi viene in mente! È possibile che ci sia tanta inciviltà da parte di questi giovani che dovrebbero tenere alla propria città, dovrebbero avere cura dei luoghi dove con fatica si cerca di tornare al proprio splendore”.

“Ma un’altra domanda mi pongo ancora più grave, come è possibile che in questa città non ci siano controlli da parte di nessuno? Le autorità competenti il sabato sera dove sono, stiamo parlano di piazza Nove Martiri in pieno centro storico a cento metri dal corso principale. Mi chiedo in quanti altri posti questa gente incivile trascorre il sabato sera divertendosi alle spalle di chi dovrebbe amministrare la città e averne cura?”, lamenta e si domanda il lettore.
“La cosa che mi stupisce di più è che dopo l’inaugurazione di questi luoghi dopo poco vengono lasciati al proprio destino senza averne cura”, conclude.


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