Inchiesta

Sottoservizi, in 7 nei guai: a rischio staticità edifici

Gli scavi per i lavori dei sottoservizi avrebbero comportato "grave rischio per la staticità di edifici già danneggiati dal sisma".

L’AQUILA – Sottoservizi, chiuse le indagini preliminari: sette persone sono finite nei guai, tra imprenditori e tecnici della Scarl Asse Centrale, che si è aggiudicata la commessa milionaria.

In particolare si tratta dell’imprenditore Gianni Frattale, vice presidente di Asse Centrale Scarl, presidente Edifrair ed ex presidente Ance della provincia dell’Aquila, di Aurelio Melaragni, responsabile della sicurezza della Gsa, ora pensionato, Alessandra Marono, direttore dei lavori, di Ares Frassineti, presidente di Asse centrale Scarl fino al 2016, di Luca Carosi coordinatore della Sicurezza dopo Melagrani, del direttore operativo Mauro Covotta, assistente del direttore dei lavori, e di Bruno Minghelli, presidente di Asse Centrale dopo Frassineti.

Come riporta il Messaggero, i sottoservizi costeranno 80 milioni all’incirca e il lotto sotto inchiesta ha ricevuto un finanziamento di 32 milioni.

Sottoservizi, l’inchiesta: i dettagli

A finire sotto accusa sono stati i tratti di strada in cui si stanno realizzando i sottoservizi di Corso Vittorio Emanuele, via San Benedetto, via Indipendenza. “Si è potuto osservare – riporta acora il Messaggero, riportando la relazione tecnica dell’esperto – che in alcuni casi, al fine di eseguire le operazioni di scavo, le opere provvisionali di sostegno a detti immobili, posizionate a seguito dei gravi danni causati dal sisma, sono state private del necessario appoggio a terra, con gravissimo rischio per la sicurezza statica degli immobili”.

Lo’architetto Aledda ha, poi, evidenziato la mancata applicazione dell’articolo 52 del contratto d’appalto. Articolo che prevede la facoltà per il Committente (Gsa) di risolvere il contratto “in caso di accertata grave inosservanza dei piani di sicurezza”.

Il perito della Procura ha concluso che: “Dall’analisi della documentazione acquisita, non risulta siano stati sollevati dal direttore dei rilievi o emessi ordini di servizio sul mancato rispetto delle norme di sicurezza previste dalle norme vigenti e dagli evidenti rischi statici generati dagli edifici in corrispondenza delle strade la cui larghezza ha comportato lo scavo a sezione obbligata, fino alla corrispondenza con le fondazioni degli stessi”.

 

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