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Metro di superficie, 6 milioni per togliere le rotaie

25 settembre 2019 | 08:58
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Metro di superficie, 6 milioni per togliere le rotaie

6 milioni di euro per togliere le rotaie “killer”, con buona pace dei residenti dopo le tante segnalazioni di incidenti, degrado e incuria nel quartiere di Pettino

La rimozione delle rotaie della metro metterebbe un punto alle tante lamentele di residenti e automobilisti, che ogni giorno si destreggiano per evitare i danneggiare la macchina o cadere dalla bicicletta.

La metro, o meglio ciò che resta delle rotaie creano ogni giorno problemi e disagi a pedoni, ciclisti e automobilisti: gli incidenti sono frequenti.

Come riporta Il Messaggero, il problema investe soprattutto i residenti del popoloso quartiere di Pettino che ogni giorno, oltre al problema delle rotaie della metro, c’è anche l’incuria generale, le strade “rattoppate” o peggio ancora piene di buche, l’erba alta, l’asfalto sconnesso.

buche pettino

Nei giorni scorsi inoltre, la segnalazione di un lettore della situazione di degrado in cui verteva la zona di via Ficara, dove si trova il Musp della scuola Mariele Ventre, alcuni giorni dopo la visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella per la prima campanella degli studenti aquilani.

mariele ventre

Poi ci sono le buche si riempiono d’acqua con la pioggia, tanto da far diventare impraticabili strade come via Leonardo da Vinci, i tombini ostruiti e una situazione di incuria generale di tutta la zona.

Per quanto riguarda la metro di superficie, si tratta di un progetto pantagruelico che sarebbe dovuto costare complessivamente circa 39 miliardi di lire, con un finanziamento dal ministero dei Trasporti, pari al 60 percento dell’importo totale.

È del 2002 la concessione di costruzione e gestione della rete della metro, data alla società Cgrt, il cui ammnistratore era l’imprenditore Eliseo Iannini.

Secondo il disegno, la metro di superficie avrebbe dovuto coprire la tratta Pettino-centro storico, passando nel cuore della città.

Prima ancora della sua costruzione, venne messo un vagone vicino i Portici, nel 2002; questo punto arrivò il parere contrario non solo dei residenti, ma una sonora bocciatura da parte del Ministero dei Beni culturali.

Dopo l’ennesima chiusura alla metro di superficie, da parte della Giunta guidata da Massimo Cialente, si è deciso in questi mesi l’eliminazione delle rotaie.

Il progetto è pronto e si stanno facendo le ultime modifiche da inviare al Ministero.

Non sarà un lavoro semplicissimo, perchè in alcuni punti, negli anni, sono nate la rotatorie.

“È volontà di quest’amministrazione risolvere definitivamente il problema – ha dichiarato l’essore con delega alle Opere Publiche Vittorio Fabrizi – naturalmente non ci sono solo le rotaie ma anche i pali, i cavi aerei e le fermate con le panchine. Prima di muoverci, però, vogliamo capire a che punto è la vicenda legale, non ancora conclusa”.

Al problema della rimozione si aggiunge anche l’aspetto legale: sono due i ricorsi pendenti, depositati 4 anni fa ma non ancora discussi: al Consiglio di Stato e l’altro in Corte d’Appello.

I giudici devono ancora stabilire se si tratti di una causa civile o amministrativa.

Nel 2015, dopo la sentenza con cui il Tar dell’Aquila respinse il ricorso della Cgrt contro l’atto con cui il Comune annullò, nel gennaio 2009, la concessione per la realizzazione dell’opera, la ditta aveva fatto appello al Consiglio di Stato, anche perché, nel frattempo, la giunta di Massimo Cialente aveva chiuso tutte le porte a ogni possibile transazione.

Secondo l’Avvocatura, “l’inerzia del Comune non è imputabile a questioni giuridiche, ma esclusivamente ai costi elevati legati alla rimozione dei binari”.