Lega Abruzzo, paga Fioretti

2 ottobre 2019 | 09:50
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Lega Abruzzo, paga Fioretti

A due giorni dalla riunione della Lega a Martinsicuro, si delineano le prime decisioni per rimettere ordine al partito.

Probabilmente sarà l’assessore esterno Piero Fioretti a dover fare il primo passo indietro, dopo il vertice di Martinsicuro, che ha registrato la presenza del segretario federale Matteo Salvini. Probabilmente non sarà l’unico a doverlo fare, ma al momento sembra essere il più vicino a una drastica soluzione: per lui si chiuderebbe la porta della Giunta regionale. Dopo gli imbarazzi di questi mesi, tra cui l’ultimo in ordine di tempo della nomina della moglie dello stesso Fioretti, Caterina Longo, alla Commissione adozioni internazionali, Salvini evidentemente vuole lanciare un messaggio forte, anche di natura politica, che suona più o meno così: “Nella Lega queste cose non si fanno”. D’altra parte è stato uno dei cavalli di battaglia del partito, in campagna elettorale e anche dopo. Lasciar passare una cosa del genere, evidentemente, aumenterebbe le difficoltà di un partito che non è ancora riuscito a dare un taglio deciso alla propria azione di Governo in Regione. Da qui, quindi, si dovrebbe sviluppare il primo rimpasto dell’era Marsilio. Fuori l’assessore esterno, in pole position per il posto in Giunta dovrebbe esserci Pietro Quaresimale, il consigliere leghista che ha riportato più voti, rispetto ai colleghi ancora in Consiglio. Con la nomina di Quaresimale, entrerebbe in Consiglio regionale la prima dei non eletti, Simona Cardinali.

Ma non c’è solo questo sul tavolo di Salvini: il segretario federale, infatti, dovrà trovare una soluzione anche per ricondurre all’unità il partito, al cui interno due correnti distinte sembrano non remare nella stessa direzione. In questi casi, come accaduto anche in Puglia con la nomina di Luigi D’Eramo commissario, il leader della Lega è solito “tagliare la testa al toro” e nominare appunto un commissario. La stessa “procedura” potrebbe essere applicata all’Abruzzo. In questo caso, quindi, la leadership regionale di Giuseppe Bellachioma verrebbe meno, a favore di una personalità in grado di ridare unità all’azione politica del partito e rilanciare il ruolo della Lega nell’esecutivo regionale. «Quando c’è il caos – ha infatti rivelato a riguardo una “gola profonda” al Centronon potendo cacciare la squadra, Matteo Salvini dà il ben servito all’allenatore». Insomma, nonostante ufficialmente non si muova una foglia, evidentemente si tratta di una calma apparente che sta per sfociare in decisioni drastiche, attese per le prossime ore.