Carmelo Licata, il bartender aquilano che incanta con il suo Aprutium

5 ottobre 2019 | 08:50
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Carmelo Licata, il bartender aquilano che incanta con il suo Aprutium

Che cos’è l’Aprutium?Lo racconta il giovane bartender “vintage” aquilano Carmelo Licata.

La storia di Carmelo Licata è avventurosa e si intreccia tra i profumi di Sicilia, la fredda Germania e L’Aquila, la città che lo ha accolto da piccolissimo e da dove ha mosso i primi passi nel colorato mondo dei bartender.

Il lavoro di bartender per lui non è una semplice mansione, ma una passione “che viene da dentro”, che lo ha spinto a specializzarsi nel settore, con quel tocco vintage che ricorda molto i suoi colleghi del secolo scorso, che miscelavano Rum e Cointreau, “di nascosto”, a causa del proibizionismo che aveva messo al bando la vendita, il trasporto, la fabbricazione e l’importazione di alcolici.

The Noble Experiment, così li americani chiamavano quel periodo. Certo per Carmelo oggi è più facile, i cocktail può prepararli tranquillamente nel locale dove lavora, senza timore, nel cuore del centro storico dell’Aquila, a “Lo Straccale”, con Andrea e Simone Melfa e Daniel Desideri.

Dallo Straccale questo giovane bartender 23enne è stato recentemente acclamato a Viterbo, dove c’è stata una bella serata nel locale “Al Settantasette”, uno dei punti di riferimento dell’entroterra laziale per drink, cocktail e birre artigianali.

Proprio per questa serata è nato “l’Aprutium”, dal nome latino della regione Abruzzo: un’elaborata miscela che parla abruzzese fin dalla scelta della materia prima: la ratafia, mescolata con vodka infusa al peperoncino, lo zafferano di Navelli, l’oro rosso abruzzese e il miele.

carmelo licata

Non c’era solo “l’Aprutium” ma anche “La cura” (scotch whisky, rabarbaro, liquore alla nocciola, vermouth rosso, bitter Orange e mandarin), il “Rosemary in Love” (vodka infusa al rosmarino, succo di limone, Simple syrup aromatizzato alla vaniglia, salvia, albume, bitter alla vaniglia) e infine “The forbidden recipe” (Tequila blanco, liquore strega, succo di lime, sciroppo di agave, basilico).

carmelo licata

“Una serata favolosa – dice Carmelo emozionato al microfono del Capoluogo.it – con tantissima gente che ha apprezzato i nostri drink. Un’occasione importante per mettermi alla prova, un momento anche per spiegare le funzioni di alcuni liquori e la loro storia”.

“Ho una scuola di pensiero tutta mia – spiega ancora – che si rifà molto al ‘vecchio metodo’: mi piace mescolare il nuovo e il classico, creando colori e sapori particolari”.

carmelo licata

“È stata una delle mie prime uscite ufficiali come ospite in un locale e per i bartender queste sono occasioni importanti oltre che formative. Poi, per me è motivo di orgoglio poter portare la mia città, L’Aquila, fuori dai confini”.

Insomma, Carmelo, lavorando, “difende l’allegria”.

“Mi piace avere delle occasioni per parlare di qualcosa di bello, legato all’Aquila, ai tesori preziosi che abbiamo come lo zafferano. O poter raccontare le storie legate alla preparazione di alcuni nostri liquori come la genziana o la ratafia, attraverso i cocktail che amo tanto. Faccio un lavoro legato all’allegria, alla spensieratezza e noi ne abbiamo bisogno. Andare avanti, nonostante tutto, nonostante ciò che abbiamo vissuto 10 anni fa con il terremoto”.

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“All’epoca ero un ragazzino, oggi mi affaccio alla vita adulta con tanta consapevolezza e a Viterbo ho visto molta gente che cerca di darsi da fare, anche lì, nel centro storico hanno abitudini molto simili alle nostre, vivono difficoltà paragonabili a chi sta investendo qui all’Aquila, ma penso davvero che potremmo farcela, ho visto che ci sono tanti giovani che ci credono, c’è bisogno di tanto impegno e tanta buona volontà!“, conclude.