Il caso

Carabinieri arrestati, parola alla difesa

Carabinieri ai domiciliari a San Salvo, nei prossimi giorni gli interrogatori di garanzia. Il sindaco Magnacca: "No a processi di piazza".

L’AQUILA – Omesso sequestro di banconote false, nei prossimi giorni i due carabinieri della Stazione di San Salvo risponderanno alle accuse nell’interrogatorio di garanzia.

Dovranno rispondere di peculato i due carabinieri della Stazione di San Salvo, raggiunti dal provvedimento cautelare degli arresti domiciliari, a seguito del provvedimento emesso dalla Procura distrettuale dell’Aquila. Gli eventi contestati risalgono al 6 aprile scorso, quando i carabinieri fermarono un pregiudicato del posto presso un centro commerciale della zona. L’uomo è stato sorpreso con banconote false, che – secondo l’accusa – non sarebbero state tutte regolarmente sequestrate, ma mancherebbero all’appello 1490 euro in banconote contraffatte. Uno dei due, il maresciallo Mancino, dovrà anche rispondere di divulgazione di segreto istruttorio, nell’ambito di un altro caso di cronaca relativo a presunti maltrattamenti in una scuola d’infanzia. Nell’abitazione del militare sono state anche rinvenute scatole di proiettili detenuti illegalmente. Altre 4 persone, tra cui un avvocato, sono indagate nello stesso procedimento.

Intanto, i due carabinieri, il comandante della Stazione, il luogotenente Antonello Carnevale, e il maresciallo Giuseppe Mancino, difesi dagli avvocati Alessandro Orlando e Fiorenzo Cieri, si sono dichiarati estranei ai fatti contestati e attraverso i legali si sono detti fiduciosi nell’operato della magistratura: «I due militari – hanno dichiarato i due legali a zonalocale.it – confidano, quali fedeli servitori dello Stato e dell’Arma dei Carabinieri alla quale hanno dedicato tutta la loro vita, nel sereno operato della magistratura, alla quale chiariranno ogni aspetto della vicenda anche nel corso dell’interrogatorio di garanzia, nel rispetto dei principi costituzionali, del diritto di difesa nonché della presunzione di innocenza. Preannunciamo di aver già interposto istanza di riesame contro l’ordinanza applicativa della misura che sarà vagliata dal tribunale dell’Aquila nei prossimi giorni».

L’interrogatorio di garanzia è previsto per i prossimi giorni (probabilmente giovedì a L’Aquila), intanto il provvedimento cautelare ha suscitato diverse reazioni a San Salvo, dove i due carabinieri sono molto conosciuti e stimati. «Ho atteso 24 ore – ha scritto il sindaco Tiziana Magnacca – prima di esprimere un mio commento. Qualche volta in queste circostanze occorre prendere tempo prima di rompere il silenzio soprattutto quando provi considerazione umana e professionale per le persone coinvolte, sempre nel rispetto dell’attività della Magistratura. Anche in questo caso abbiamo bisogno di avere atteggiamenti di maturità e responsabilità. Ho evitato di intervenire a caldo per evidenti ragioni di correttezza istituzionale e deontologica ma, per rispetto dei confronti dei miei concittadini, sento di dover ribadire la nostra fiducia nella Magistratura e nell’Arma dei Carabinieri, con la quale ci onoriamo di collaborare. Prima di emettere giudizi sull’onda dell’emotività e della parzialità delle informazioni – sottolinea il sindaco Magnacca – occorre conoscere tutti i fatti, convinti come siamo che le sentenze le emettono solo i giudici e che nel nostro Paese esistono tre gradi di giudizio e il principio della non colpevolezza. Siamo certi che la Magistratura chiarirà i fatti nella loro verità oggettiva, mentre tutti noi anche questa volta, come anche in altri casi, dovremmo evitare i processi di piazza e reagire con fiducia nell’accertamento dei fatti e con la dignità e responsabilità che caratterizza la comunità sansalvese da sempre». Infine «esprimo all’Arma dei Carabinieri tutta la mia vicinanza per il lavoro svolto in questi anni a San Salvo per garantire sicurezza e legalità, anche attraverso il lavoro dei militari coinvolti in questa vicenda giudiziaria».

In attesa dei chiarimenti sulla vicenda, le attività della Stazione di San Salvo saranno coordinate dal maggiore Amedeo Consales, comandante della Compagnia di Vasto.

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