Morte Collinzio D’Orazio, un biglietto riapre il giallo

Un biglietto recapitato alla famiglia riapre i dubbi sulla scomparsa e la morte di Collinzio D’Orazio.
Di Collinzio D’Orazio non si avevano notizie dall’1 febbraio quando aveva fatto perdere le tracce dopo una serata trascorsa in paese.
Ora un biglietto anonimo, recapitato a Teresa Di Nicola, la mamma di Collinzio D’Orazio, potrebbe portare a una nuova svolta nelle indagini.
Secondo alcune indiscrezioni, nel biglietto ci sarebbero dei particolari rilevanti che riguardano la sera della scomparsa.
Nel biglietto si farebbe inoltre riferimento ad altre persone coinvolte nella vicenda.
Sembrerebbe secondo le prime indiscrezioni che dietro la scomparsa e la morte di Collinzio D’Orazio ci siano questioni di droga.
A riguardo è stato ascoltato in questi mesi il fratello dello scomparso.
Collinzio D’Orazio era uscito da solo, lasciando a casa tutti gli effetti personali, dopo un diverbio familiare e si era recato in paese per trascorrere la serata.
I genitori in un primo momento sembravano essere convinti che il loro congiunto avesse deciso all’improvviso di cambiare vita e che fosse partito per Roma per vivere con i senza tetto della stazione. Il fratello dell’uomo invece, conoscendo perfettamente le sue abitudini, da subito aveva ipotizzato il tragico epilogo.
Collinzio D’Orazio la sera dell’1 febbraio è uscito ed è andato al bar del paese. Dopo aver consumato alcuni alcolici l’uomo sarebbe stato accompagnato a casa da una pattuglia dei Carabinieri che lo aveva visto in stato confusionale.
Invece di rientrare a casa però, l’uomo era tornato al bar e lì avrebbe incontrato Mirko Caniglia e Fabio Mostacci, gli ultimi secondo le indagini ad averlo visto in vita. I due giovani lo hanno poi accompagnato a casa e da lì il buio.
I ragazzi sono stati indagati in un primo momento per omicidio colposo, derubricato poi in abbandono di persona incapace.
Sono stati sequestrati i cellulari di Mostacci e Caniglia, gli abiti e anche la vettura con cui quella sera hanno dato un passaggio all’uomo.
I due indagati si sono sempre proclamati innocenti, asserendo di avergli solo dato un passaggio, tesi confermata non solo in sede di indagine ma anche davanti le telecamere di “Chi l’ha visto”, che si è occupata per settimane del caso.
Il ritrovamento del corpo di Collinzio D’Orazio è avvenuto, secondo quanto accertato dalla Compagnia di Avezzano, guidata dal comandante Pietro Fiano, a circa due chilometri dal punto in cui il 51enne è finito nel fiume, in un punto di intersezione con il canale Piccola Cinta.
Secondo le indagini l’uomo sarebbe morto la sera stessa della scomparsa; la corrente ha poi trascinato il corpo che è rimasto impigliato tra i rami che circondano il fiume.