Guerra in Siria, Srour: “Un’ipocrisia senza precedenti”

11 ottobre 2019 | 06:47
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Guerra in Siria, Srour: “Un’ipocrisia senza precedenti”

È iniziato l’attacco della Turchia ai curdi che sconfissero l’Isis. Il Capoluogo ha intervistato Mimmo Srour, protagonista da anni della scena politica aquilana e abruzzese, nato a Nakib, in Siria.

È iniziato l’attacco della Turchia ai curdi che sconfissero l’Isis. Lo scenario ci lascia impietriti davanti alle prime vittime civili e alla marea umana di sfollati (circa 60mila) in meno di 24 ore, in seguito all’offensiva militare delle truppe di Erdogan.

Il nordest della Siria continua a pagare una guerra iniziata nel 2011, mentre l’attacco continua e gli sfollati si dirigono verso dei territori più a est.

«Quello che sta succedendo è la conseguenza naturale di una guerra iniziata 8 anni fa per distruggere lo stato siriano.» commenta Mimmo Srour, protagonista da anni della scena politica aquilana e abruzzese (attualmente coordinatore regionale del Movimento Idea di Gaetano Quagliariello) e nato a Nakib, in Siria.

«Lo Stato siriano era un modello nel medio oriente e non solo di pacifica convivenza tra confessioni religiose ed etnie. Queste sono parole di Giovanni Paolo II, non mie. Purtroppo con la complicità anche di paesi occidentali, tra cui Inghilterra, Francia e Usa, si è permesso all’integralismo islamico, al jihadismo islamico, al terrorismo islamico – all’inizio appoggiato dal nuovo “sultano” Erdogan – a forze provenienti da più di 7o paesi del mondo, di andare a combattere in Siria contro il governo e il popolo siriano.»

«Di conseguenza questo è l’ultimo atto di un disegno purtroppo drammatico contro quel modello di convivenza e per dividere e occupare il paese oggi.»

«È stata un’ipocrisia senza precedenti della comunità internazionale» denuncia Srour.

«E non si capisce neanche a questo punto chi faccia parte di questa comunità, perché sono solo 3 o 4 paesi quelli dominanti oggi. Continua a pagare il popolo siriano e continuano a pagare i civili siriani.»

Guerra in Siria, l’importanza geo-strategica

«La Siria ha una sua disgrazia: ha una posizione geo-strategica estremamente importante. È la porta verso l’oriente da occidente, all’estremo est del mediterraneo, l’inizio della via della seta, definizione che ora va così di moda. Numerosi interessi hanno fatto coalizzare arabi, turchi, francesi e inglesi per distruggere quel paese.»

«Le sanzioni affamano il popolo siriano, non Assad. È una vergogna. Vedere quel paese nuovamente bombardato fa piangere il cuore.»

Guerra in Siria, la scena internazionale

«Trump ha solo spostato i suoi soldati in altre basi siriane lasciando libera la striscia di 32 km. Non facciamoci prendere in giro dalle dichiarazioni ufficiali. La Turchia non avrebbe mai lanciato questo attacco senza il semaforo verde da parte dell’America.»

Per quanto riguarda il governo italiano, Srour non si è mai “illuso che il nostro governo possa avere un peso”.

«Basti vedere ciò che hanno fatto in Libia. Nessuno ci ha consultato, hanno distrutto il paese mettendolo in mano a bande armate. E la destabilizzazione del Mediterraneo la stiamo pagando noi italiani, insieme agli spagnoli e ai greci. Quella guerra era più della Total di Sarkozy contro l’Eni, contro l’Italia e non abbiamo potuto dire niente, figuriamoci adesso.»

«Io faccio politica in questo paese e amo questo paese ma non abbiamo la forza e non possiamo fare niente. Mi dispiace dirlo ma noi non contiamo quasi niente.»