Sanita'

Chirurgia bariatrica, San Salvatore eccellenza abruzzese

L'ospedale San Salvatore dell'Aquila è un'eccellenza nel campo della chirurgia bariatrica. Riconoscimento dato dalla Sicob.

Il reparto di chirurgia bariatrica dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila è un’eccellenza abruzzese.

 

A stabilire questo primato per il reparto che si occupa di chirurgia bariatrica all’ospedale dell’Aquila, la Sicob, (società Italiana di chirurgia dell’obesità e delle malattie metaboliche).

La Sicob è un organismo che certifica la qualità e l’efficienza della strutture affiliate.

Lo scorso anno sono stati effettuati 55 interventi di chirurgia bariatrica, di cui 35 su pazienti di fuori regione e provincia.

L’unità operativa di chirurgia bariatrica si avvale di apparecchiature Tac, in dotazione alla radiologia, idonee per effettuare esami su pazienti di grossa taglia.

Il 70% delle operazioni riguarda il sesso femminile mentre l’età media è 42 anni (oscilla tra i 18 e i 65 anni). La chirurgia, oltre a restituire salute e qualità di vita al paziente, riduce i costi della collettività.

Il malato obeso, secondo dati Istat-Ministero della Salute, ha una spesa pro capite annuale di 1.400 euro (per cure di malattie correlate) e di altri 300 causate da assenze dal lavoro. In Abruzzo il costo complessivoannuo sulla sanità è oltre 123 milioni di euro.

Questa mattina, in ospedale, si è svolta la cerimonia di accreditamento ufficiale del reparto dalla Sicob con lo scoprimento di una targa nel reparto.

Erano presenti, tra gli altri, l’assessore regionale al bilancio, Guido Liris, il manager dalle Asl, Roberto Testa, il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi, il rettore dell’Università, Edoardo Alesse, il direttore del reparto, Giovanni Cianca e il professore Francesco Carlei, che dirige la chirurgia universitaria in cui opera quella bariatrica.

chirurgia bariatrica
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In Abruzzo ci sono oltre 35.000 persone che, a causa dell’obesità, rischiano seri danni alla salute e che dovrebbero essere trattati dalla branca specializzata, la chirurgia bariatrica. Si tratta di soggetti che,in base a parametri basati sul rapporto peso/altezza, corrono una percentuale di rischio variabile da caso a caso e per i quali l’operazione chirurgica prescinde dall’estetica.

Al San Salvatore la chirurgia bariatrica ha mosso i primi passi nel 2014 e da allora, a piccoli step, ha guadagnato progressivamente terreno in termini di professionalità e organizzazione.

Per quanto riguarda la chirurgia bariatrica si parla spesso di veri e propri “Casi estremi”, che riguardano persone che raggiungono anche i 180 chili di peso ma, in generale, chi ha problemi di obesità è affetto da altre malattie come diabete, problemi cardiovascolari,ipertensione, apnee notturne, problemiosteo articolari; patologie che abbassano notevolmente la qualità della vita e delle relazioni sociali.

L’intervento chirurgico su questi pazienti richiede una preparazione e una valutazione molto attenta ed è per questo che occorrono reparti adeguati.

In Abruzzo l’ospedale di L’Aquila è l’unico a disporre di un centro accreditato dalla Sicob (società Italiana di chirurgia dell’obesità e delle malattie metaboliche),  pazienti arrivano in gran parte dalle province di Teramo e Pescara e,da fuori regione, soprattutto Lazio e Campania (dove i lunghi tempi di attesa possono mettere a repentaglio la vita dei pazienti gravi).

Decisivo, nella crescita del reparto del San Salvatore, diretto dal dr.Cianca, all’interno della Unità operativa complessa di chirurgia universitaria, diretta dal professor Carlei, “è stato il lavoro collegiale”, questo il primo commento di entrambi al microfono del Capoluogo.it.

“Il reparto inaugurato oggi – ha detto il manager della Asl, Testa – rappresenta un’ulteriore eccellenza dell’ospedale, che ho avuto già modo di visitare, testimonianza della sinergia e collaborazione con l’Università, che costituisce un valore aggiunto per l’assistenza”.