Consiglio di Stato, ultimo treno per la Regione

18 ottobre 2019 | 11:34
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Consiglio di Stato, ultimo treno per la Regione

Ieri ultima udienza, attesa per la sentenza del Consiglio di Stato sui ricorsi relativi all’esito delle ultime regionali. Consiglio regionale a rischio stravolgimento. Ecco cosa cambierebbe.

Ultima chiamata per Emilio Iampieri e Gianni Bellisario, candidati alle ultime regionali in quota Forza Italia e Azione Politica. Dopo la bocciatura dei ricorsi da parte del TAR, infatti, l’ultimo treno per entrare da eletti a Palazzo dell’Emiciclo è rappresentato dal Consiglio di Stato. Ieri l’udienza decisiva. Per la sentenza, invece, difficile ipotizzare tempi certi. Ma già da oggi potrebbero esserci novità.

In caso il Consiglio di Stato sconfessasse i giudici del TAR, si aprirebbero nuovi scenari. Con l’ingresso di Iampieri e Bellisario, infatti, sarebbe costretti a uscire nientemeno che l’assessore Mauro Febbo e il vice presidente del Consiglio regionale, Roberto Santangelo. Senza Febbo, però, verrebbe meno anche la posizione di Daniele D’Amario, a lui subentrato a seguito della nomina in Giunta.

Ma non solo, in ballo c’è anche il posto in Aula di Marianna Scoccia, per via della richiesta di annullamento dell’ammissione della lista Udc-Dc-Idea, per non aver raccolto le firme necessarie, in virtù di una contestata rappresentanza in Parlamento. In questo caso, oltre al posto della consigliera Scoccia, l’accoglimento del ricorso costerebbe all’interno centrodestra il decurtamento dei voti presi dalla lista, con imprevedibili sviluppi, fermo restando la vittoria di Marsilio.

In Consiglio di Stato anche il ricorso di Legnini, che chiede di ristabilire la “proporzione” all’interno dell’opposizione. La coalizione di centrosinistra arrivata seconda, infatti, si ritrova con meno consiglieri del M5S, in quanto diversi partiti della stessa coalizione non hanno raggiunto lo sbarramento. In questo caso, l’accoglimento del ricorso provocherebbe l’uscita di ben 2 consiglieri del M5S, a favore di due del centrosinistra.

Insomma, la sentenza del Consiglio di Stato potrebbe sconvolgere l’attuale assetto di Consiglio regionale e Giunta, con un “effetto domino” che potrebbe ulteriormente allargarsi e conivolgere anche altri consiglieri.