Reti Ten-T, cogliere al volo un’opportunità strategica

21 ottobre 2019 | 15:02
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Reti Ten-T, cogliere al volo un’opportunità strategica

Reti Ten-T: i corridoi europei sono strategici per l’Abruzzo. Occorre lavorare tutti insieme per cogliere un’opportunità che non si ripeterà

di Piero Carducci (economista)

Premessa: le Reti trans-europee di trasporto (TEN-T) sono un insieme di infrastrutture (ferroviarie, stradali, aeree, marittime, fluviali, intermodali, ecc.) considerate strategiche a livello comunitario ed il cui completamento è previsto per il 2030.

L’Abruzzo può cogliere, grazie alle TEN-T, l’ opportunità di assumere un ruolo strategico all’interno delle geometrie europee del trasporto, con enormi benefici in termini di crescita del reddito e dell’occupazione. Non a caso una priorità del Programma del Governo regionale a guida Marsilio vuole “l’Abruzzo al centro” rispetto all’attivazione di due nuovi corridoi europei (TEN-T): quello adriatico e quello tirrenico.

Occorre assolutamente convincere l’UE, con il supporto del Governo nazionale, su due progetti nevralgici: da un lato prolungare il corridoio “Scandinavo-Mediterraneo” fino a comprendere tutta la dorsale adriatica, dall’altro modificare il “Corridoio V” creando il corridoio “Mar Mediterraneo” tra la penisola iberica, il porto di Civitavecchia, l’Abruzzo e le Regioni dei Balcani fino alla Romania, e da là verso l’Oriente.

Reti Ten-T, uno sguardo all’ambiente

Tutte le analisi economiche dimostrano in maniera univoca la rilevanza strategica delle TEN-T, funzionali ad una crescita solida e duratura dei territori connessi e pure notevole è l’impatto ambientale: la realizzazione dei corridoi permetterà lo sviluppo concreto dell’intermodalità con il trasferimento dalla strada alla rotaia ed al mare del 30% del trasporto merci entro il 2030, con la netta riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera e migliore sicurezza stradale.

La crescita del reddito regionale, statico da anni, richiede come urgente l’ammodernamento infrastrutturale. E’ il caso di sottolineare i vantaggi per l’Abruzzo:
– il rafforzamento del corridoio adriatico fino al porto di Bari svilupperà ulteriormente la vocazione logistica e commerciale di Pescara e di tutti i centti costieri che potrebbero così assumere un ruolo centrale all’interno del disegno europeo delle reti di trasporto e dei relati servizi. Al contrario, il mancato “prolungamento” della dorsale adriatica costituirebbe un serio vulnus per ben quattro regioni (Marche, Abruzzo, Molise, Puglia) che si troverebbero in una situazione di isolamento e marginalità rispetto alle future prospettive di sviluppo dei traffici internazionali;

-la rivisitazione del corridoio Mediterraneo (con la realizzazione dell’asse Barcellona-Civitavecchia- Ortona-Ploce) porterebbe grandi benefici per le nostre aree interne, a partire dalle funzioni logistiche (come il sistema degli Interporti). Il sistema portuale regionale si integrerebbe inoltre con quello dell’intermodalità sostenendone lo sviluppo, ma creerebbe anche una occasione di internazionalizzazione dell’intero sistema produttivo verso i promettenti mercati dell’EST e far-Est.

I due corridoi sono necessari anche per la piena valorizzazione delle vocazioni turistiche e delle ZES, la cui funzionalità è strettamente correlata al disegno di mobilità a monte.

Le categorie produttive, le rappresentanze sociali ed i politici di ogni colore, dovrebbero senza indugio unirsi agli sforzi del Governo Marsilio per cogliere un progetto di essenziale importanza per l’Abruzzo: la rivistazione delle reti TEN-T a beneficio delle regioni adriatiche.

Occorre proseguire con forza nell’azione di cooperazione e moral suasion nei confronti del Governo nazionale che deve intraprendere ogni iniziativa presso le sedi europee volta a sostenere tale proposta. Bisogna superare sterili contrapposizioni e polemiche da cortile: qui sono in gioco interessi strategici della Regione Abruzzo, di tutte le imprese abruzzesi, di tutti gli abruzzesi.

Dal canto suo la Regione, per supportare concretamente la serietà della proposta, dovrebbe rapidamente avviare le azioni di contorno e di sostegno funzionali al pieno dispiegamento delle potenzialità di sviluppo dei corridoi europei, per via del potenziamento della centralità degli snodi logistici, la predisposizione di collegamenti di ultimo miglio e l’efficientamento delle infrastrutture portuali, con particolare riferimento all’accessibilità via mare e via terra, con la contestuale interazione delle infrastrutture ferroviarie.

L’Abruzzo al centro dell’Europa non è uno slogan ma occasione da cogliere, ora e subito, perché non si
ripeterà!

reti ten t

In fotografia la nuova mappa delle TEN-T con tretteggiate in blu e rosso le due varianti ai corridoi mediterranei
richieste dalle quattro regioni adriatiche attualmente escluse dal disegno europeo (Marche, Abruzzo, Molise,
Puglia)