Achatibi, il poeta che correndo ha trovato un portafoglio

Achatibi corre portando nel cuore il suo Marocco e L’Aquila, che lo ha adottato come una mamma; ha voluto dimostrare il suo affetto per la città con un gesto di onestà che testimonia ancora una volta quanto sia bella e positiva l’inclusione sociale .
Achatibi Abderrahman ha una storia come tanti suoi connazionali, fatta di migrazione forzata dalla necessità, approdato all’Aquila nel 2009, l’anno X per la città, a cui è molto legato.
Talmente legato che ha deciso di restituire in qualche modo l’affetto e il calore ricevuto con prove tangibili, per cui oggi c’è stato un atto di onestà e prima ancora la pittura, con poesie e disegni dal cuore romantico disegnate sulle panchine del Progetto case di Bazzano.
“Le panchine della pace”, così le aveva definite; quella pace che predica sempre e in nome del quale ha voluto dimostrare ancora una volta la sua voglia di rimanere nella città che ormai sente sua, con onestà e limpidezza.
Non vuole pubblicità per il suo gesto, ma il Capoluogo.it vuole comunque raccontarlo lo stesso; una storia di migrazione difficoltà e onestà.
“Stavo correndo – racconta Achatibi Abderrahman – quando sulla Mausonia un oggetto aveva attirato la mia attenzione. Era un portafoglio, con soldi, documenti e pin delle carte di credito. Non c’ho pensato nemmeno un attimo. Ho delle difficoltà, ma sono una persona onesta e non avrei mai potuto toccare nemmeno una nichella”.
Tramite Facebook è riuscito a rintracciare subito il proprietario che era in giro in bicicletta e non si era accorto nemmeno dello smarrimento.
L’incontro e la restituzione, una storia semplice in fondo, ma che evidenzia ancora una volta come sia talmente a volte favorire l’inclusione sociale.
“Il portafoglio per ognuno di noi può racchiudere tutta una vita – chiarisce – non parlo solo del denaro e io capisco quanto possa far male perderlo dal momento che ho sempre avuto difficoltà. Dentro puoi custodirci anche ricordi, scampoli di vita passata e presente. Per esempio io porto sempre con me le foto di chi è rimasto in Marocco, come mia mamma, un modo come un altro per sentirla vicina a me!”.
Achatibi Abderrahman adesso non ha tempo da perdere, perchè si sta preparando per la mezza maratona in programma nei prossimi giorni.
“Corro portando nel cuore il Marocco e L’Aquila, che considero oggi la mia città”, continua.
Correrà Achatibi con due scarpe diverse, per un motivo ben preciso.
“La destra è il Marocco, la sinistra L’Aquila e dedico questa corsa a tutti gli aquilani che hanno sofferto a causa del terremoto del 6 aprile 2009. A chi non ce l’ha fatta e ha perso la vita e a chi ha perso tutto e nonostante questo ha trovato al forza per andare avanti, per correre ad ali spiegate verso la vita”, conclude.