Politica

Dalla Tiburtina all’Anagnina, no di Marsilio allo spostamento del Terminal

Marsilio: "Nella delibera dello scorso 4 ottobre, si descrive il nodo Anagnina quale unica soluzione per le esigenze di delocalizzazione".

L’AQUILA – Terminal bus all’Anagnina, la grana trasporti torna ad accendere lo scontro. Il presidente Marsilio scrive alla Raggi per scongiurare il trasferimento.

Dopo l’approvazione da parte della Giunta comunale di Roma di una delibera relativa all’approvazione del progetto esecutivo dell’appalto per i “Lavori di adeguamento del parcheggio dell’autostazione per le linee provinciali, nazionali e internazionali presso il nodo Anagnina” ai fini dell’assunzione del mutuo di 625mila euro a copertura della spesa, il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, si fa portavoce delle preoccupazioni che emergono tra i cittadini abruzzesi, in particolare dei pendolari.

Per aprire un immediato confronto con il sindaco di Roma, Virginia Raggi, il presidente Marsilio le ha scritto una lettera in cui sottolinea il rinnovato “allarme tra gli utenti abruzzesi delle linee regionali, da e per Roma, in merito alla paventata dislocazione del terminal bus oggi stanziato alla Stazione Tiburtina presso il nuovo nodo”. Una questione che sembrava essere stata superata attraverso un ordine del giorno della fine dello scorso anno, che confermava la Stazione Tiburtina quale approdo per le linee provenienti da est, dirottando su Anagnina le linee provenienti da sud.

“Leggendo quanto disposto nella delibera del 4 ottobre scorso – ha aggiunto Marsilio – si descrive invece il terminal Anagnina quale unica soluzione per le esigenze di delocalizzazione presenti sul territorio capitolino. Si legge infatti che “in considerazione del noto stato di degrado del patrimonio viario di Roma Capitale, l’Amministrazione ha inteso avviare, nell’immediatezza, progetti di delocalizzazione dell’autostazione per i mezzi adibiti alle linee di trasporto pubblico interregionali, nazionali e internazionali all’interno del nodo Anagnina” e che “tra i vari nodi intermodali presenti sul territorio urbano, le strutture tecniche dell’Amministrazione a seguito di sopralluoghi nelle potenziali alternative trasportistiche, ravvisano solamente nella stazione Anagnina un nodo idoneo a ospitare una autostazione bus senza eccessivi disservizi per l’utenza con tempi e costi marginali di adeguamento. Una soluzione che non può essere accettabile da tutti gli abruzzesi che quotidianamente raggiungono la Capitale per motivi di studio o di lavoro”.

Marsilio ha quindi chiesto al sindaco Raggi chiarimenti “in merito alle scelte che l’amministrazione comunale capitolina intende assumere, dichiarandosi disponibile a un confronto, per mettere in evidenza il ruolo fondamentale che l’hub di Tiburtina assume in un contesto ampio della mobilità da e verso Roma”.

“Apprendo con preoccupazione – ha aggiunto il vicepresidente Roberto Santangelo – la segnalazione del Comitato Cittadini Stazione Tiburtina e del giornalista Alessandro Rico secondo cui la Giunta Raggi avrebbe deliberato lo stanziamento di 625mila euro per adeguare la stazione autobus di Anagnina per accogliere “linee provinciali, nazionali e internazionali”. In pratica i nostri appelli, le nostre richieste, presentate già nel recente passato alla giunta capitolina, sono cadute nel vuoto e con esse anche le rassicurazioni che avevamo ricevuto. Questo comporterebbe un aumento di circa un’ora di tempi di spostamento, con ripercussione negative sui tanti pendolari che quotidianamente dall’Abruzzo si spostano verso la Capitale e viceversa. Se fosse confermata tale volontà, cioè quella di sopprimere Tibus e spostare tutto ad Anagnina, saranno penalizzati non solo i tanti abruzzesi ma anche tutti coloro che raggiungono il terminal di Tiburtina dalle aree del Centro Italia e non solo. Che l’area della stazione Tiburtina necessiti lavori di adeguamento e riqualificazione è indubbio anche per adeguare le crescenti richieste di una mobilità sostenibile e lo spostamento dal piazzale Est a quello Ovest non compromettere il flusso dei pendolari, altra cosa è la sua soppressione. Rivolgo un caloroso appello a tutti gli amministratori locali, alle istituzioni regionali, i parlamentari eletti in Abruzzo, ai cittadini, affinché si mantenga alta l’attenzione su questo argomento e, se necessario, saremo pronti ad attivare forti prese di posizione“.

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