Call Center Inps, i lavoratori vogliono un tavolo al Ministero

130 lavoratori rischiano di restare esclusi dalla clausola sociale. Oggi lo sciopero.
Si chiedono garanzie per i 130 lavoratori che risulterebbero esclusi dalla clausola sociale.
Una manifestazione sindacale, convocata CGIL, CISL e UIL, per richiamare l’attenzione delle Istituzioni e del Ministero sulla vertenza in corso, nata da un problema sui dati alla base della commessa stessa.
Problema inerente il costo del lavoro sottostimato. Dai 2800 lavoratori previsti nel bando aggiudicato da Comdata, sono risultati circa 600 dipendenti in più e ora, in vista del subentro di Comdata, qualcuno rischia di restare fuori.


Partecipazione massiccia allo sciopero di oggi, al piazzale antistante la sede sindacale. Presenti il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi e la deputata PD Stefania Pezzopane.
Call Center Inps, una situazione poco chiara
“Ci sono problemi e punti poco chiari. Noi non siamo giudici, sappiamo, però, che ci sono delle criticità a L’aquila, anche se inferiori rispetto a quelle delle altre sedi dei Call Center. I dati che abbiamo parlano di 130 persone, divise tra Transcom e Consorzio Lavorabile,fuori dalla clausola sociale, cioè che possono perdere il posto di lavoro. Ecco perché abbiamo chiamato le istituzioni”. Lo hanno spiegato le sigle sindacali nel corso del presidio di questa mattina.
“Abbiamo chiesto all’Inps di fare da garante. Bisogna trovare una quadra e vogliamo, per questo, che il Ministero del Lavoro chiami l’Inps, gli uscenti e gli entranti. C’è urgenza di trovare un accordo che salvi tutti i posti di lavoro. Niente allarmismi, ma bisogna agire subito”.

Call Center Inps, le istituzioni
Il sindaco Pierluigi Biondi, che ha preso parte all’assemblea con i lavoratori e i sindacati, ha spiegato: “Le battaglie sul territorio si fanno a prescindere dai colori politici. Ho segnalato prima a Di Maio poi a Patuanelli la vertenza che riguarda i Call center dell’Aquila. Io sono a difesa dell’Aquila e dei suoi lavoratori, pur avendo un’interlocuzione con tutti i soggetti interessati. A più riprese mi è stato riferito che saranno salvaguardati tutti i posti di lavoro. I comunicati che sono stati diffusi dal Comune dell’Aquila sono l’ufficializzazione di ciò che mi hanno detto”.
“La logica delle aziende, si sa, è quella del risparmio, tocca a noi stare attenti che questo non venga effettuato a spesa dei lavoratori. Se ci sono scappatoie nella legge della clausola sociale – ha concluso Biondi – questi sono argomenti che vanno definiti in una sede di contrattazione che non può essere quella territoriale. Giusto, quindi, chiedere un tavolo ministeriale, che comprenda anche l’Inps. Inoltrerò io stesso la richiesta”.
“Sono partiti i licenziamenti per i lavoratori impiegati nel servizio di Contact Center Multicanale Inps-Equitalia a L’Aquila e in tante altre zone del Paese. Il Partito democratico è al fianco dei lavoratori dei siti a rischio. Questa mattina ho portato la mia solidarietà ai lavoratori dell’Aquila riuniti in assemblea e ho già depositato un’interrogazione parlamentare per chiedere un intervento urgente del governo”, riferisce Stefania Pezzopane.
“La Comdata, l’azienda vincitrice della gara per l’affidamento della fornitura del servizio, non può fare furberie e l’Inps richiami il gestore della commessa alle sue responsabilità: prima fra tutte il rispetto della ‘clausola sociale’, cioè la riassunzione ai medesimi livelli occupazionali e salariali dei lavoratori. Ciò che sta avvenendo è una vergogna inaccettabile. Andrò io stessa a protestare sotto l’Inps. Si diano le risposte, i lavoratori e le loro famiglie attendono con ansia”.
Interviste video al sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi e ai lavoratori.