Omicidio Sacchi, il web insorge con i profili sbagliati

Omicidio Luca Sacchi, il web insorge con gli omonimi dei due fermati per la morte del 25enne di origini abruzzesi.
“La degenerazione del web” così è stata definita questa ennesima conseguenza dell’era dei social; Luca Sacchi è stato ucciso da due giovani, Paolo Pirino e Valerio Del Grosso.

Luca Sacchi è un giovane di 25 anni, originario di Montereale, figlio di ristoratori molto conosciuti nella Capitale, morto mercoledì 23 ottobre durante una serata con la fidanzata, mentre la difendeva da una rapina compiuta dai due fermati.
Valerio Del Grosso e Paolo Pirino lo hanno ucciso, uno dei due gli ha sparato freddandolo con una pallottola in testa. I due si sono poi dati alla fuga.
Uno dei due fermati ha un figlio molto piccolo.
Dopo l’efferato omicidio, la denuncia è arrivata alle forze dell’ordine proprio dalla madre di uno dei due killer, Valerio Del Grosso, che è stato rintracciato poi in un hotel di Tor Cervara, alle porte di Roma.
Proprio intorno a lui si è scatenata sui social una vera e propria “guerra” a discapito di diversi omonimi, estranei all’accaduto, alcuni dei quali con origini abruzzesi.

Ieri infatti diverse persone con lo stesso nome hanno dovuto pubblicare dei post sui social per prendere le distanze e “giustificarsi”.
“Viste le ripetute richieste di amicizia che mi stanno arrivando, i messaggi di insulti e tanto altro, volevo avvisare i fenomeni dei social che NON SONO IO il Valerio Del Grosso della tragedia di Colli Albani”, è il post di un omonimo che ieri si è trovato letteralmente inondato di insulti e anche richieste di amicizia.
Richieste di amicizia inviate a una persona che in questo momento si trova a Regina Coeli; da questo la riflessione su come e in che modo l’impatto dei social sulle persone stiano creando delle degenerazioni come questa.
“Il web è pieno di imbecilli”, è stata la risposta quasi unanime degli amici.
Valerio Del Grosso e Luca Pirino sono accusati di aver ucciso Luca con un colpo di pistola, una p28.
I due fermati sono nati e cresciuti a Casal Monastero, un quartiere che si trova vicino San Basilio.
Stando alle prime indagini, i due ragazzi avevano dei contatti con alcuni spacciatori locali che gestiscono il commercio di stupefacenti. Nella Smart con cui si muovevano un revolver pronto all’uso.
La sera dell’omicidio si trovavano all’Appio Latino per vendere stupefacenti e secondo quanto riporta Il Corriere, tutto ruoterebbe intorno alla fidanzata di Luca Sacchi, Anastasiya Kylemnyk.
Sarebbe stata proprio lei, secondo alcune testimonianze, ad aver mostrato ai due indagati per l’omcidio delle mazzette di soldi che si trovavano nel suo zainetto; rotoli di banconote da 20 e 50 euro per un totale di 2 mila euro.
Una somma di denaro sostanziosa che sarebbe dovuta servire per acquistare una partita di marijuana.
A mettere nei guai la fidanzata di Luca Sacchi, almeno in questa fase, ci sarebbe la testimonianza di Valerio Rispoli, amico e contatto di Del Grosso che aveva chiesto di portare la droga all’Appio Latino.