Centro Gianfranco Sipari, un faro per i meno fortunati

Inaugurato il centro di accoglienza, intitolato a Gianfranco Sipari. Una struttura polifunzionale, dedicata ai bisogni ed alle capacità delle persone diversamente abili.
Grazie ad un gesto di disinteressata filantropia d’ora in avanti tutte le persone meno fortunate avranno un punto di riferimento dove trovare calore e spensieratezza.
Nella mattinata di sabato, alla presenza delle Autorità, è stato inaugurato il Centro di Accoglienza Gianfranco Sipari, una struttura polifunzionale dedicata ai bisogni ed alle capacità delle persone diversamente abili. Situato in località Vasche di Pianola il Centro, che dispone di una casa famiglia, di un centro diurno e di un campo da calcetto, è sorto grazie agli sforzi della Fondazione Gianfranco Sipari ONLUS e dell’Associazione Down dell’Aquila.

La struttura principale si sviluppa su tre livelli collegati da una rampa di scale e da un ascensore ed è composta da ampie sale multifunzionali, una mensa ed accoglienti camere con servizi indipendenti ed adatti alle disabilità.
L’edificio secondario, situato accanto al campo da calcetto ed agli orti didattici, è invece dedicato totalmente alle attività ricreative con spaziose sale comuni e spogliatoi. Entrambe le strutture sono state realizzate sulla base dei più moderni criteri antisismici.

Il Centro è dedicato alla persona di Gianfranco Sipari, fratello della Nobildonna Maria Cristina Sipari che, non avendo avuto figli, dispose che parte del proprio patrimonio fosse utilizzata per creare una Fondazione in memoria del fratello prematuramente scomparso e per realizzare una casa famiglia per l’accoglienza delle persone più fragili e vulnerabili.
L’emozione di Giampiero Mingroni, presidente dell’Associazione Down dell’Aquila: “Questo Centro è stato concepito per integrare le persone diversamente abili con il resto della società, qui gli ospiti avranno la possibilità di lavorare in base alle proprie capacità e di essere assistiti qualora dovessero essere lontani dai familiari. La struttura deve infatti costituire un ponte tra i diversamente abili e tutte le altre persone nonché un aiuto significativo per quelle famiglie che hanno tra i propri membri una persona speciale”.
