Scontrino elettronico, il nuovo registratore di cassa mette zizzania

2 novembre 2019 | 09:38
Share0
Scontrino elettronico, il nuovo registratore di cassa mette zizzania

Scatterà dal primo gennaio 2020 l’obbligo per artigiani e commercianti dello scontrino elettronico. Arrivano i nuovi, costosi, registratori di cassa.

L’obbligo scatterà a partire dal 1 gennaio 2020. Dallo scontrino cartaceo, quindi, si passerà al nuovo scontrino digitale, come misura contro l’evasione fiscale. 

Una novità introdotta dal Decreto Fiscale 119 del 2018, collegato alla Legge di Bilancio.

La nuova modalità è, in realtà, già obbligatoria dal 1 luglio 2019 per tutti i soggetti con volume d’affari superiore a 400mila euro. Mentre lo sarà dal 1 gennaio 2020 per i titolari di Partita IVA.

Il passaggio alla tipologia di scontrino elettronico consentirà al registratore di cassa di memorizzare elettronicamente e trasmettere telematicamente, all’Agenzia delle Entrate, i dati sui guadagni giornalieri.

Scontrino elettronico, nuovo registratore di cassa

Necessario per l’emissione dello scontrino digitale sarà un nuovo registratore di cassa, di cui tutti i commercianti dovranno dotarsi. La caratteristica principale della moderna cassa sarà la capacità di trasmettere ogni corrispettivo di giornata all’Agenzia delle Entrate. Lo strumentotecnologico garantirà l’inalterabilità e la sicurezza dei dati inviati, inclusi quelli relativi ai pagamenti con moneta elettronica, cioè mediante POS.

I clienti o consumatori, quindi, non riceveranno più il documento di spesa cartaceo, il comune scontrino fiscale, tranne nell’eventualità di un’esplicita richiesta.

Il costo del registratore telematico, strumento di ultima generazione, varia secondo una fascia compresa tra i 250 e 1000 euro, a seconda del modello e delle funzioni connesse. Una spesa di fronte alla quale sono scaturite, subito, le proteste di artigiani e commercianti. C’è, tuttavia, la possibilità di richiedere e ottenere uno sgravio fiscale, il Credito d’Imposta. 

Credito d’imposta, lo sgravio che non basta

Il Credito d’imposta consiste in un bonus del 50% per l’acquisto dei nuovi registratori di cassa. Bonus che può essere richiesto per le spese sostenute nel 2019 e 2020, per un massimo di 250 euro, finalizzato all’acquisto del nuovo registratore, e fino ad un massimo di 50 euro per l’adattamento del registratore esistente, nella modalità telematica.

Trattandosi di credito d’imposta l’importo spettante andrà indicato nel Modello Unico relativo all’anno di imposta in cui è stata sostenuta la spesa.

Per ottenere il bonus artigiani e commercianti dovranno pagare il corrispettivo indicato nella fattura esclusivamente tramite: assegno, bancario o postale, addebito diretto, carte di credito, di debito o prepagate, bonifico bancario o postale, bollettino postale. 

Un’agevolazione economica, quindi, che a molti addetti ai lavori è sembrata insufficiente. Si contesta l’anticipo di una somma di denaro rilevante, necessaria all’acquisto del nuovo registratore tecnologico, ricevendo una forma di rimborso solo successivamente alla spesa. Spesa considerata eccessiva soprattutto dalla fetta dei piccoli commercianti.

Scontrino elettronico, chi è escluso dall’obbligo

Numerose le attività escluse dall’obbligo dello scontrino elettronico, tra le quali: giornalai, tassisti, venditori di prodotti agricoli, tabaccai e commercianti che vendono prodotti soggetti al Monopolio di Stato, chi presta servizi di telecomunicazione, soggetti che effettuano operazioni marginali, negozianti di souvenir, ombrellai, calzolai, arrotini, sarte, ambulanti che vendono caldarroste, gelati, dolci o merchandising all’esterno degli stadi.

Inoltre non necessitano di essere memorizzate e trasmesse telematicamente le operazioni elaborate a bordo di navi, aerei o treni, nel caso di trasporti internazionali, come, ad esempio, le navi da crociera. Esente dall’obbligo anche chi esercita una professione che presuppone lo spostamento da un cliente all’altro, quale, ad esempio, l’idraulico o l’elettricista.