Il Martini cocktail più buono d’Italia è aquilano: premiato Piergiorgio La Chioma

6 novembre 2019 | 06:07
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Il Martini cocktail più buono d’Italia è aquilano: premiato Piergiorgio La Chioma

Il Martini cocktail più buono d’Italia è quello del barman aquilano Piergiorgio La Chioma.

Piergiorgio La Chioma, 56 anni e look eccentrico, è un barman navigato, che pratica la professione da oltre 30 anni; il riconoscimento per il suo Martini è arrivato da una competizione “2.0”.

piergiorgio la chioma

2.0 perchè si è svolta online, tramite la piattaforma Facebook “Barman d’Italia”.

Il Martini è uno dei cocktail più famosi del mondo e Piergiorgio La Chioma lo sa bene, per questo negli anni si è specializzato fino a renderlo “unico” e degno di un premio arrivato senza l’assaggio della giuria.

piergiorgio la chioma

Perchè il Martini di La Chioma è stato giudicato con un video, mentre lui lo preparava dal bancone del Gran Caffè, dove lavora da circa 3 anni.

Il Martini cocktail ha una storia antica, decisamente evocativa e subito riconoscibile.

Ritenuto dagli amanti del genere un drink elegante e forte, che fa pensare ai club più esclusivi d’America e a tantissimi personaggi celebri che hanno dichiarato apertamente la loro grande passione per questa bevanda, come ad esempio Humphrey Bogart.

piergiorgio la chioma

“La sua storia è in parte avvolta nel mistero – spiega Piergiorgio al Capoluogo.it – i segreti per realizzarlo ognuno di noi li tiene gelosamente custoditi senza tramandarli. Sembra semplice, alla fine gli ingredienti sono due: gin e vermouth, in realtà non è affatto facile miscelare il cocktail Martini perfetto”.

Il mistero del Martini riguarda la sua origine: esistono molte teorie, ma, di fatto, non si sa esattamente chi l’abbia inventato, dove e perché. Si sa solo che ha fatto la sua comparsa verso la fine dell’800 e che ha subito un’evoluzione che lo ha portato nel tempo ad essere un cocktail sempre più secco.

Non solo, infatti, si è progressivamente passati all’uso di vermouth sempre meno dolci, ma è anche aumentata man mano la proporzione fra vermouth e gin in favore di quest’ultimo.

La caratteristica principale del Martini non è solamente la secchezza, ma anche il fatto che venga servito nell’elegantissimo omonimo bicchiere.

Un cocktail difficile, perchè se preparato non a regola d’arte, può anche far male. Per questo, è stata tanta la soddisfazione per il premio appena ricevuto.

“La mia è stata una lunga gavetta iniziata proprio sotto l’ombra del Martini, a Milano, dove lavoravo da giovanissimo al Gran Caffè in galleria”.

Infatti, il Gran Caffè in galleria a Milano, meta di tanti turisti, ha una terrazza lì vicino che si chiama proprio “Martini” e che affaccia sul Duomo.

Tornato all’Aquila poi, ha lavorato in diversi locali del centro, come al Florida, o al Muftì.

“Durante il video di esecuzione per la competizione ero molto emozionato – spiega – certo forse sarà che ho qualche anno in più, ma preferisco comunque confrontarmi dal vivo. Non importa solo vincere, ma quell’adrenalina che hai quando stai in pedana è impagabile e il mondo ‘online’ ha tolto un po’ del contatto umano che serve anche per migliorarsi”.

Adesso magari vorremmo sapere il segreto di questo superlativo Martini cocktail ma ovviamente Piergiorgio non lo svela.

“Ognuno di noi ha un segreto, non è tramandato dalle nonne su foglietti ingialliti ma frutto di anni di tentativi e prove su prove. Posso dire una cosa però, è condito con la passione per il mio lavoro e con l’amore per L’Aquila, la mia città, alla quale sono legatissimo”, chiarisce.

“Ho deciso di rimanere qui, anche quando il terremoto sembrava aver messo in condizione di andar via… La ricostruzione lo diciamo da anni, passa anche dalla socialità e quale modo migliore di praticarla davanti un colorato e fresco aperitivo?”, conclude.

piergiorgio la chioma