Liliana Segre: la proposta, cittadina onoraria dell’Aquila

Una proposta dalle donne democratiche aquilane per dare la cittadinanza onoraria alla senatrice Liliana Segre.
Liliana Segre sarà anche cittadina onoraria di Varese; la città ha già accolto la proposta alla quale la senatrice ha risposto con affetto.
La senatrice Segre è una superstite dell’Olocausto, deportata durante il secondo conflitto mondiale, perse tutta la sua famiglia nei campi di sterminio.
Ha proposto l’istituzione di una Commissione parlamentare di indirizzo e controllo sui fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza, proposta sostenuta tra gli altri dai colleghi senatori a vita Renzo Piano ed Elena Cattaneo.
“La cittadinanza onoraria di Varese mi fa piacere – ha detto la senatrice – perché è il primo carcere in cui sono entrata. La mia vita è cambiata tante volte: così come un tempo ero stata espulsa da scuola e sono entrata in Senato, così a Varese ero entrata in carcere e ora la stessa Varese mi dà la cittadinanza”.
Chissà quindi se le farà piacere anche questa proposta che viene dall’Aquila, partita dall’onorevole dem Stefania Pezzopane e da Gilda Panella, coordinatrice provinciale democratiche.
“Liliana Segre è una donna forte, libera, autonoma. Un esempio di civiltà e coraggio, uno spirito indomito che neanche quel numero, 75190, impresso sulle sue carni quando era solo una bambina in un campo di sterminio, e l’orrore di quel luogo sono riusciti a domare, a sconfiggere”, scrivono in una nota.
“La senatrice Segre consegna alla storia del nostro Paese una testimonianza forte che merita rispetto. Il suo documento contro ogni forma d’odio è espressione di un principio altissimo: una civiltà degna di essere definita tale non può che allontanare da se’ ogni forma d’odio. La proposta chiara, universale di una donna di 89 anni “ per proporre un concetto libero dalla politica, un concetto morale, un invito che chiunque avrebbe dovuto accogliere in un mondo normale, senza sospettosamente invece cercare contenuti sovversivi che potevano avvantaggiare gli avversari politici”, continua la nota.
“Talmente abituati a spaccare il capello in quattro da non essere nemmeno più capaci di guardarvi dentro. Lei si aspettava accoglienza, solidarietà, umanità, etica, un concetto ecumenico senza steccati, invece ha trovato indifferenza al suo desiderio di giustizia”.
“Questi, alcuni passaggi della lettera, pubblicata dal ‘Corriere della Sera‘, scritta da Alberto Belli Paci, figlio maggiore di Liliana Segre, dopo l’astensione del centrodestra durante la votazione per l’approvazione in Aula della proposta della senatrice a vita di istituire una commissione contro odio, razzismo e antisemitismo. Parole che ben rappresentano il senso dell’agire della senatrice Segre”.
“Non possiamo che accogliere e abbracciare la proposta della senatrice Liliana Segre e il suo altissimo senso di civiltà e giustizia. Chiediamo quindi che il comune dell’Aquila conferisca la cittadinanza onoraria alla senatrice Segre e facciamo istanza affinchè l’Amministrazione e i consiglieri tutti facciano proprio un messaggio che condanna l’odio in ogni sua espressione e forma: questo il valore altissimo che la senatrice Liliana Segre ha voluto rappresentare nella sua proposta, visione civile che rende incomprensibile e grave qualunque forma di distorsione”.