Coworking e SmartWorking, L’Aquila e l’Abruzzo protagonisti

La Rete dei coworking d’Abruzzo e le iniziative a sostegno dello smart working al centro di un summit: allo studio della Regione misure di agevolazione
Si tratta di una realtà in continua evoluzione che in Italia conta circa 360 spazi e si prevede che, entro il 2024, sarà scelta da circa il 38 per cento dei lavoratori. A FIRA Station, ospitata all’interno della stazione ferroviaria di Pescara, sono operative ben 60 postazioni utilizzate da giovani professionisti, freelance e titolari di piccole aziende individuali.
“L’idea vincente – ha esordito l’assessore Fioretti – è che, al di là della condivisione degli spazi, si creino le condizioni per una contaminazione virtuosa di idee e progetti che possono arrivare ad incidere in termini sensibili anche sull’occupazione. Come Regione, – ha aggiunto Fioretti – non possiamo che incoraggiare questi sistemi di interconnessione tra giovani che iniziano un’attività imprenditoriale e professionisti. Sto lavorando anche ad un percorso per arrivare ad un riconoscimento ufficiale del coworking – ha proseguito – e, in particolare, penso ad un albo del coworking che offra garanzie certificate sulle professionalità presenti in questo ambito”.
Fioretti, tra l’altro, ha anche parlato della possibilità di indirizzare sul coworking risorse specifiche del Fondo Sociale Europeo (FSE) e di creare un meccanismo legato alla concessione di voucher per l’accesso a spazi di coworking.
All’incontro hanno preso parte anche alcuni giovani protagonisti di esperienze di coworking come Riccardo Cicerone (StrangeOffice), Roberto Romanelli (Tecnopolo D’Abruzzo), Cesare Di Flaviano e Sara Cicchelli.
“Nell’incontro abbiamo voluto esporre il percorso fin qui fatto sulla strada dell’innovazione a sostegno dei giovani professionisti, startupper e neo imprenditori nella promozione del coworking”, così Roberto Santangelo, vicepresidente vicario del Consiglio regionale, a latere della presentazione delle iniziative messe in campo a sostegno anche dello smart working.
“L’idea, mutuata sulla falsa riga di quanto si sta facendo in Lombardia e Toscana, prevede dei voucher ‘spendibili’ nei coworking e in specifici percorsi formativi, possibilmente riconosciuti dalla Regione Abruzzo. Vogliamo sostenere questi ‘spazi comuni’ perché rappresentano un bene “pubblico” che si inserisce nella logica dell’economia circolare innescando un circuito virtuoso a tutto vantaggio dell’imprenditoria regionale e non solo”, ha concluso Santangelo.
Per Riccardo Cicerone: “La realtà dei coworking, forse per via del nome anglosassone, viene vista dall’opinione pubblica come una cosa lontana dalla vita di tutti i giorni e di difficile comprensione. Dietro questa parola però si cela un ecosistema di persone, lavoratori e lavoratrici, professionalità e valori che è attualmente una larga parte del mercato del lavoro e in futuro probabilmente ne diventerà la maggioranza. La liquefazione del mercato del lavoro rende liquidi anche i posti dove quel lavoro può essere portato avanti e per questo, incentivare l’uso e la conoscenza di questi nuovi spazi professionali faciliterà la nascita di nuove aziende che avranno la possibilità di sopperire a iniziali carenze di risorse e potranno entrare a contatto con un sistema di professionalità e valori che ne potenzieranno le capacità di partenza. Questa è la prima vera misura volta alla creazione di posti di lavoro e non a fare accanimento terapeutico verso mestieri e settori industriali moribondi.
Un grazie quindi alla lungimiranza del vice presidente Santangelo e all’assessore Fioretti che hanno voluto dar fiducia alle istanze di un segmento di popolazione che non si può più ignorare nelle politiche quotidiane occupazionali“.