Danno acquedotto Gran Sasso, ritorno alla normalità

10 novembre 2019 | 14:24
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Danno acquedotto Gran Sasso, ritorno alla normalità

Il danno all’acquedotto del Gran Sasso è stato riparato e l’erogazione idrica nell’aquilano ripristinata intorno alla mezzanotte.

Si va verso la normalità, dopo l’emergenza idrica causata da un danno all’acquedotto del Gran Sasso e che ha lasciato senza acqua, fra L’Aquila e i paesi ad est del capoluogo, 23mila persone. 

“Stamattina presto sono iniziati i controlli e finora non sono stati riscontrati problemi” riporta l’Ufficio tecnico del Gran Sasso “la funzionalità sembra ripristinata al cento per cento su tutto l’acquedotto”.

“Non sono arrivate segnalazioni di mancanza di acqua in quanto – spiega l’Ufficio – i serbatoi si sono riempiti dalla mezzanotte e per tutta la notte a seguito della saldatura effettuata sul danno, mentre continuano i controlli con le nostre squadre ma non si sono verificate criticità per la mancanza di acqua”.

Tra i tecnici impegnati fin dalla mattinata di ieri a lavorare e a scavare per verificare l’entità del danno l’azienda ringrazia tra gli altri Ermando Sallusti, Giovanni Centi, Vittorio Ventricini, Angelo Pendola e Fabio Sfarra per le saldature, con Luca Marchetti ed altri colleghi. Il personale si è adoperato fino a tarda notte ed in condizioni meteorologiche sfavorevoli.

Saranno revocate le ordinanze di non potabilità a fini alimentari” aggiunge l’Ufficio tecnico “non appena saranno emessi i certificati ufficiali dei laboratori sulla qualità delle acque ma comunque in tempi ragionevolmente rapidi, l’acqua può quindi essere utilizzata solo a fini igienici”.

I prelievi sono stati effettuati sulla rete di distribuzione di tutti i Comuni e nei quartieri e frazioni aquilani interessati alla chiusura, con un punto di campionamento per ogni zona.

I Comuni compresi nella sospensione dell’erogazione idrica a seguito della rottura erano: Barisciano, Caporciano, Carapelle Calvisio, Castelvecchio Calvisio, Collepietro, Fagnano Alto, Fontecchio, L’Aquila (parzialmente), Navelli, Ocre (parzialmente), Ofena, Poggio Picenze, Prata D’Ansidonia, San Benedetto in Perillis, San Pio delle Camere e Santo Stefano di Sessanio.

E le zone del capoluogo erano Bagno, Pianola, Sant’Elia, San Giacomo Alta, Colle Sapone, Gignano (parzialmente), Bazzano e Nucleo Industriale di Bazzano.