Viva!, oltre il cancro: trattamenti estetici per pazienti oncologiche

Viva! La Onlus aquilana che sostiene le pazienti oncologiche, attraverso trattamenti estetico-chirurgici gratuiti. Storie di bellezza, di donne e di vita.
Viva! Onlus è un progetto che ha visto la luce a gennaio 2019. L’associazione si propone di sostenere la bellezza e il benessere psico-fisico di tutte quelle donne, non solo aquilane, che combattono contro il cancro. Come? Proponendo loro trattamenti gratuiti che le aiutino a riscoprirsi belle, ma soprattutto a riscoprirsi donne.
Un vero e proprio team al supporto delle pazienti alle prese con i problemi causati dalla chemioterapia e delle terapie ormonali, a cui devono essere sottoposte per ricevere le cure del caso. Ci sono la dottoressa Maria Rosaria Autore, che si occupa dei trattamenti di medicina estetica, l’oncologa Tina Sidoni,Tania Di Nicola, dermopigmentista, Carmen Biscaini, biologa nutrizionista, e Alessandro Conversi con la sua Parrucchieri Academy. Oltre, ovviamente, ad altri professionisti che curano l’attività di Viva!, quali medici, avvocati e commercialisti.

Viva! Onlus, l’intervista a Maria Rosaria Autore
Che cos’è l’Associazione ‘Viva!’ ?
«L’associazione Viva! è un progetto presentato lo scorso gennaio che, in meno di un anno, ha offerto sostegno e trattamenti estetico-chirurgici a più di 30 donne, pazienti oncologiche», spiega la dottoressa Autore alla redazione del Capoluogo.it.
Una novità assoluta in città?
«A L’Aquila mancava un’associazione come la nostra, capace di aiutare le donne che sono state colpite dal tumore. La malattia porta con sé tantissime conseguenze, considerando poi l’impatto che ha la terapia sui corpi di ogni paziente oncologica. Impatti, spesso, a livello estetico, che portano le donne a non sentirsi più tali, ma malate e basta. Ecco perché all’interno della nostra Associazione abbiamo inserito una serie di trattamenti estetici, sul modello di esempi funzionanti in altri paesi, quali gli Stati Uniti, ma anche di altre città italiane».
Tra i trattamenti e i servizi che l’associazione offre gratuitamente ci sono: dermopigmentazione con riscostruzione del capezzolo e dell’areola, dermopigmentazione delle sopracciglia, trattamento degli inestetismi cutanei, prevenzione e trattamento della caduta di capelli, correzione degli inestetismi delle unghie, trattamento dell’aumento di peso ponderale e di cicatrici. Trattamenti eseguiti negli studi dei professionisti.

Come nasce l’idea di ‘Viva!’?
«Avevo sentito parlare, per la prima volta, di associazioni di questo genere mentre ero a Bologna, per un corso professionale. Sentii una mia amica che era stata contattata da alcune pazienti oncologiche, per trattamenti estetici specifici. Inizialmente quella realtà non mi colpì, pensai: “Hanno così tanti problemi le donne che lottano contro il cancro”. E non andai oltre. Fino a quando sono diventata io stessa una paziente oncologica. Da quel momento ho visto le cose da un’altra prospettiva».
Parlando del benessere psico-fisico di una paziente oncologica, dal punto di vista dell’estetica, una donna a cosa va incontro?
«Una paziente oncologica non va incontro soltanto agli effetti collaterali delle terapie. Bisogna fare i conti, purtroppo, con tutta una serie di inestetismi, che ti portano a perdere i capelli e le sopracciglia. Ecco perché tra i trattamenti maggiormente richiesti c’è la dermopigmentazione, che è ben diversa dal tatuare le sopracciglia. Inoltre ci sono i problemi legati alla menopausa chirurgica, o oncologica. C’è l’invecchiamento precoce e, spesso, ci sono anche le storie di queste donne a fare da contorno. Qualcuna viene lasciata, o licenziata».
L’associazione Viva! si autofinanzia raccogliendo fondi attraverso l’organizzazione di eventi: cene, spettacoli, rappresentazioni. «Il prossimo ci sarà l’8 dicembre, nel cuore dell’Aquila. Presenteremo un nuovo progetto, che mette le pazienti oncologiche al centro».
La fascia d’età che, in quasi un anno di attività, ha chiesto aiuto all’associazione copre prevalentementedai 35 ai 40 anni. «Donne giovanissime, che giorno dopo giorno si sentono sempre più a disagio, prima con se stesse, poi con gli altri. Noi vogliamo che tornino a sentirsi belle e a vivere la propria vita, normalmente. Cinema, shopping, andare a mangiare un pizza. La donna deve guardarsi allo specchio e sentirsi bella, non malata».
Venerdì scorso l’ultimo evento, una cena ad Avezzano. Immancabile la musica negli appuntamenti di Viva! Onlus. «Perché la musica è vita. Ci segue spesso un gruppo di musicisti. Loro ci hanno invitato, il prossimo 21 dicembre, al Teatro dei Marsi, per un concerto che unirà molti artisti e in cui avremo il nostro spazio, come associazione, per farci conoscere e sensibilizzare le donne a rinascere, anche affrontando un male».
C’è un momento, in questo primo anno, che le è rimasto nel cuore, prestando aiuto alle pazienti?
«Sì…Una volta mi colpì una persona, aveva perso una sua amica che era ancora molto giovane. Si sottopose a un trattamento e poi ci disse: “Voi non sapete quanto bene potete fare alle donne. Io ho visto una mia amica morire, prima come donna e poi come essere umano“».
«Amarsi è importante e la malattia può portare a non prendersi più cura di se stessi. Reagire è fondamentale».