Sanità, L’Aquila e Teramo vogliono il DEA di secondo livello
I lavori del Consiglio comunale congiunto tra L’Aquila e Teramo per il DEA di secondo livello delle aree interne.
Presso Palazzo dell’Emiciclo consiglio comunale congiunto con le amministrazioni di L’Aquila e Teramo. Sul tavolo, la questione Sanità, con la richiesta di una deroga al decreto Lorenzin per la realizzazione di un DEA di secondo livello per i due comuni o, in subordine, un DEA di secondo livello “integrato” delle aree interne.
Dopo l’introduzione dei due presidenti di Consiglio comunale, Roberto Tinari e Alberto Melarangelo, è stato il sindaco Pierluigi Biondi ad aprire i lavori, sottolineando: «Questa è una giornata importante per la storia di questa Regione. La convocazione congiunta dei due Consigli, al di là dell’esito, rappresenta un atto politico importante; per la prima volta due territori decisivi per la Regione, due territori delle aree interne, si mettono d’accordo, superano i campanilismi, le divisioni e lanciano un messaggio preciso: le aree interne non possono essere più mortificate, devono recuperare il diritto ai servizi essenziali – e tra questi quelli relativi alla Sanità – che ne costituiscono fonte di sopravvivenza. L’ultima volta che io e il sindaco di Teramo ci siamo seduti allo stesso tavolo per reclamare la soluzione a un problema – ha ricordato Biondi – abbiamo fatto una battaglia di territorio al di là dei confini geografici e politici e abbiamo impedito che L’Aquila e Teramo fossero divise dal Gran Sasso. La Asl della provincia dell’Aquila è stata quella che più ha pagato la scure imposta dal dover rimuovere quell’appellativo infamante di Regione canaglia».

A seguire, l’intervento del sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto, che ha sottolineato: «La Regione è sempre stata caratterizzata da divisioni e campanilismi che non hanno prodotto risultati positivi, ma hanno creato veti incrociati che sono stati d’ostacolo al raggiungimento degli obiettivi. Il diritto alla salute o è garantito a tutti o non è un diritto vero». Nelle parole del sindaco D’Alberto, anche l’obiettivo della seduta congiunta: «Interrompere in modo radicale il percorso che purtroppo si è sviluppato nella nostra Regione: un Abruzzo a doppia velocità, che penalizza territori che hanno altissima dignità ma che continuano ad essere lasciati indietro». Da qui la richiesta di «una deroga, non proroga, al decreto Lorenzin».
Quindi il dibattito nel Consiglio comunale allargato, che è iniziato con l’intervento dei manager delle due Asl e dei rettori delle Università di L’Aquila e Teramo.
Al termine del dibattito il Consiglio comunale congiunto ha votato all’unanimità un ordine del giorno elaborato da entrambe le municipalità che impegna i due sindaci “a sostenere le ragioni dei territori rappresentate in questo documento nelle sedi istituzionali competenti e nel confronto con la Regione Abruzzo e con il Ministero della Sanità, ferme restando le determinazioni assunte nell’esercizio delle proprie competenze, dai rispettivi consigli comunali”. I due Consigli si impegnano anche a successive riunioni congiunte, al fine di seguire la realizzazione del Piano sanitario”.
Le interviste ai sindaci Pierluigi Biondi e Gianguido D’Alberto.
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