Giovane pastore morto a Goriano Sicoli, famiglia verrà aiutata

Aveva solo 23 anni Kourouma Ousmane, il pastore morto a Goriano Sicoli. In Italia con un permesso di soggiorno per motivi umanitari, lascia una compagna e una bambina.
A trovarlo, sabato mattina, dentro la stanza in cui alloggiava è stato il proprietario dell’immobile, che ha allertato i sanitari del 118 e i Carabinieri, accorsi sul posto. Per Kourouma Ousmane, però, non c’è stato più nulla da fare.
Il 23enne si trovava all’interno di una stanza attigua alla stalla dove ricoverano le pecore. Dalle prime ricostruzioni è stato stabilito che nella serata di venerdì, 22 novembre, il giovane era rientrato nel suo alloggio dopo il lavoro e, per scaldarsi, aveva acceso un braciere di fortuna. Kourouma Ousmane si è poi addormentato, senza accorgersi del pericolo, inalando il monossido di carbonio sprigionato dal braciere.

A Goriano era giunto da Firenze, dove aveva ottenuto un permesso di soggiorno per motivi umanitari.
Sul caso è stata aperta un’inchiesta. Questa mattina sul corpo del giovane pastore verrà effettuato l’esame autoptico per accertare la causa della morte, che sembra con ogni probabilità essere dovuta alle esalazioni dei fumi. I restanti dubbi, sull’ipotesi di morte avvenuta per cause naturali, saranno sciolti dall’autopsia. Solo qualche giorno prima del decesso, infatti, Kourouma Ousmane si era recato in pronto soccorso, accusando alcuni malesseri.
Non è stato ancora chiarito se la salma sarà rispedita in Guinea.
L’azienda agricola per la quale il 23enne guineano lavorava è di proprietà di un signore del frusinate, residente a Sulmona. Il proprietario aveva affittato uno stabile, dotato di stalla e alcune stanze di pertinenza, una delle quali ospitava Kourouma.
«La comunità di Goriano è sconvolta da quanto accaduto. Mancano la parole per la morte di un giovane di soli 23 anni, che da poco si trovava qui da noi e che lavorava per conto suo, facendo il pastore. Non ha avuto il tempo di conoscere degli amici, era arrivato solo a luglio, ma trattava chiunque incontrasse con educazione e gentilezza», spiega il sindaco di Goriano Sicoli, Rodolfo Marganelli, alla redazione del Capoluogo.

«Kourouma Ousmane non si vedeva spessissimo in paese, poiché l’azienda agricola si trova vicina alla stazione ferroviaria, quindi a circa 1 chilometro e mezzo di distanza dal centro. Ma da tre mesi a questa parte avevamo saputo qualcosa di lui. Ad esempio sappiamo che aveva una compagna e una bambina, rimaste in Guinea. È soprattutto a loro che va il mio e il pensiero di tutti». Era per loro che Kourouma Ousmane lavorava e risparmiava, a loro inviava denaro che qui in Italia faticosamente raccoglieva.
«Tragedie come queste lasciano un dolore enorme. Ora attendiamo i risultati dell’autopsia per capire se si sia trattato, come sembra, di morte causata da inalazioni di monossido di carbonio o se possa essersi trattato di morte avvenuta per cause naturali. Noi, come amministrazione e come comunità, non rimarremo insensibili a questo dramma. Siamo a disposizione per qualsiasi necessità. Stiamo pensando ad azioni solidali per la famiglia di Kourouma Ousmane».