Morti sul lavoro, 30 in Abruzzo nel 2018: una strage silenziosa

25 novembre 2019 | 22:23
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Morti sul lavoro, 30 in Abruzzo nel 2018: una strage silenziosa

Morti sul lavoro, 1133 decessi in Italia nel 2018, 104 in più rispetto al 2017. Numeri, cause e primi dati del 2019. L’UGL manifesta in Piazza Duomo

carabinieri calendario

Morti sul lavoro, “È in corso una vera e propria strage silenziosa, che non è possibile accettare”. Questo il grido d’allarme lanciato da Paolo Capone, Segretario Generale UGL, che prenderà parte all’iniziativa.

“Lavorare per vivere” e non per morire. A partire dalle 10,30 il raduno a Piazza Duomo a L’Aquila. Si darà vita a una manifestazione silenziosa, con l’installazione di 30 sagome, in ricordo delle persone che hanno perso la vita nei luoghi di lavoro, sull’intero territorio regionale.

Ugo morti sul lavoro

Fare rumore attraverso il silenzio, al cospetto di dati, quali i 1133 decessi avvenuti nel 2018 in Italia, che hanno visto un preoccupante aumento di incidenti mortali. Sono, infatti, 104 le morti bianche in più rispetto al 2017.

Intanto secondo i dati forniti dal Rapporto Inail sugli Infortuni Mortali, avvenuti tra gennaio e settembre 2019, «Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Istituto sono state 780, 54 in meno rispetto alle 834 dei primi nove mesi del 2018». Numeri che fanno registrare un calo del 6,5% a livello nazionale.

A livello territoriale l’analisi evidenzia una diminuzione delle denunce di infortunio sul lavoro nel Nord-Ovest (-0,1%), nel Nord-Est (-0,5%) e al Sud (-0,6%). In controtendenza il Centro, che presenta un aumento dell’1,3% e le Isole (+0,7%). Tra le regioni che hanno fatto registrare i decrementi percentuali maggiori spiccano il Molise (-6,0%) e la Valle d’Aosta (-2,7%), mentre gli incrementi più consistenti sono quelli di Sardegna (+3,4%) e Umbria (+2,3%).

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Morti sul lavoro, i primi dati del 2019

Qualche spiraglio positivo sulle morti bianche lo restituiscono proprio i numeri del rapporto Inail, sui primi nove mesi del 2019. Viene considerato anche il numero degli incidenti plurimi, cioè quegli eventi che causano la morte di almeno due lavoratori.

«Gli incidenti plurimi hanno avuto un peso maggiore nel periodo gennaio-settembre 2018 rispetto all’analogo periodo di quest’anno (67 vittime contro 34). Inoltre, oltre la metà dei 67 decessi in incidenti plurimi dei primi nove mesi del 2018 è avvenuta nel mese di agosto. Mese funestato dai due incidenti stradali avvenuti in Puglia – a Lesina e Foggia, in cui hanno perso la vita 16 braccianti – e dal crollo del ponte Morandi a Genova, con 15 casi mortali denunciati all’Inail».

ponte Morandi

Per il 2019 «l’ultimo, in ordine cronologico (settembre 2019), riguarda la tragica vicenda dei quattro lavoratori morti a seguito della caduta in una vasca, per la raccolta dei liquami in una azienda agricola della campagna pavese, che si occupa di allevamento di bovini».

Solo recentemente, invece, basta pensare ai tre vigili del fuoco morti a Quargnento, in provincia di Alessandria, nell’esplosione della cascina.

Morti sul lavoro, come accadono

Tra le prime cause di infortunio mortale, a prescindere che sia plurimo o meno, troviamo  – come riporta il rapporto Inail – «principalmente gli incidenti stradali, equivalente alla metà del totale dei decessi, ossia quelli che si verificano fuori dall’azienda con coinvolgimento di un mezzo di trasporto (in occasione di lavoro e in itinere); a seguire gli schiacciamenti e le cadute dall’alto, più altre cause di numerosità inferiore tra cui ustioni, folgorazioni, soffocamento e asfissia, annegamenti, esplosioni.

Il decremento ha interessato tutte le gestioni, soprattutto l’Industria e servizi con 45 denunce in meno (da 715 a 670), seguita dall’Agricoltura con 5 casi in meno (da 105 a 100 casi) e il Conto Stato con quattro decessi in meno (da 14 a 10).

I dati rilevati al 30 settembre di ciascun anno evidenziano, a livello nazionale, un incremento solo dei casi avvenuti “in itinere”, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il luogo di lavoro, passati da 70.180 a 72.199 (+2,9%).

Morti sul lavoro, UGL in piazza

“È necessario promuovere una maggiore cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro, attraverso un’adeguata formazione del personale soprattutto per  quei settori esposti ad un rischio maggiore. L’UGL è pronta a dialogare con il Governo, per mettere a punto un piano strategico volto a implementare le tutele per i lavoratori. La dignità e l’incolumità sul lavoro devono diventare la priorità assoluta per il nostro Paese.”, ha dichiarato in  Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL.