Crollo Convitto, chiesti 2 milioni per i risarcimenti

3 dicembre 2019 | 09:51
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Crollo Convitto, chiesti 2 milioni per i risarcimenti

Nel crollo del Convitto la notte del 6 aprile perse la vita Luigi, un giovane di Trasacco. 11 anni dopo i genitori ancora non hanno risposte per il risarcimento.

Nel crollo del Convitto morirono due stranieri e un ragazzo di Trasacco, Luigi Cellini e ancora oggi, quasi 11 anni, non c’è ancora una soluzione per quanto riguarda i risarcimenti.

I familiari di Luigi Cellini, difesi dagli avvocati Stefano Rossi e Antonio Milo, hanno ribadito nell’ultima udienza la richiesta di risarcimento di due milioni di euro.

Per il crollo del Convitto è stato condannato Livio Bearzi, a 4 anni per omicidio colposo con sentenza passata in giudicato e poi riabilitato.

Il giudice della causa civile ha rinviato l’udienza al 19 ottobre 2020.

Come riporta Il Centro, la famiglia di Luigi Cellini in questi anni non ha avuto risposte dallo Stato; anzi la mamma del giovane morto nel crollo, era anche contraria alla concessione della grazia, da parte del Capo di Stato nei confronti di di Bearzi, all’epoca preside della struttura. L’uomo si è sempre difeso dicendo di non aver fatto evacuare il Convitto, perchè rassicurato dalla Grandi Rischi.

Nonostante ci siano state tre sentenze di condanna a carico di Bearzi in sede penale, lui è stato riabilitato ed è tornato a fare il preside.

Secondo l’avvocato Milo, le procedure per la concessione della grazia presidenziale prevedevano l’audizione della parte civile intesa come parere non vincolante. La famiglia era contraria al provvedimento di clemenza ma questa audizione non c’è mai stata.