Creativamente, l’importanza della diagnosi precoce

10 dicembre 2019 | 10:53
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Creativamente, l’importanza della diagnosi precoce

Continua il viaggio di Creativamente, questa volta con la dottoressa Patrizia Sucapane si parla di importanza della diagnosi precoce per la demenza senile.

Il viaggio della rubrica del Capoluogo Creativamente prosegue con la visita al centro Uva (Unità valutazione Alzheimer) dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila.

Creativamente è la rubrica del Capoluogo che sta compiendo un “viaggio” attraverso l’invecchiamento del cervello con le conseguenti patologie come demenza senile e Alzheimer. Creativamente non è solo una rubrica, ma soprattutto è un centro clinico che si trova all’Aquila, in via Pascoli n.2, nato nel 2016 e gestito da Daniela Fiorenzi e Roberta Bernardi, con l’obiettivo di aiutare i pazienti ad essere “dignitosamente persone”. L’equipe del Centro Clinico, composta da psicologi e psicoterapeuti, si occupa della diagnosi e della cura del paziente attraverso un servizio ambulatoriale di Stimolazione Cognitiva. Il paziente viene seguito grazie alla creazione di un percorso terapeutico personalizzato ed alla collaborazione dello specialista sanitario che lo segue nella terapia farmacologica. Inoltre, il Centro offre terapie di supporto alla famiglia del paziente attraverso la possibilità di avere colloqui personali, incontri di gruppo ed interventi nelle situazioni critiche. Un lavoro costante e quasi h24, in sinergia con il CDCD (Centro disturbi cognitivi e demenze) dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila.

Questa volta con Creativamente viene affrontata l’importanza della diagnosi precoce e l’attenzione ai  primi campanelli d’allarme che possono nascondere disturbi legati all’Alzheimer e a varie forme di demenza senile. L’Alzheimer è una patologia sempre più frequente,  la cui incidenza è aumentata con il generale invecchiamento della popolazione. Si vive di più e quindi si invecchia e in questo modo aumentano le patologie legate alla senescenza. nA spiegare il percorso diagnostico che avviene al centro Uva dell’Aquila, la dirigente Patrizia Sucapane. Il centro Uva è ambulatoriale e svolge attività di cura e diagnosi del declino cognitivo su indicazione del medico.

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“Il medico curante – spiega la dottoressa Sucapane – ha i primi strumenti per individuare i pazienti che vanno approfonditi. Il medico sa quando e come non sottovalutare i primi disturbi legati alla memoria e se possono essere spie di patologie più gravi. Per questo è importante poi rivolgersi a un centro specializzato. Si esegue una valutazione globale approfondita mediante valutazioni con i test che poi valutano la situazione caso per caso”, chiarisce.

Ogni anno, nel centro Uva del San Salvatore vengono trattati circa 2500 pazienti tra visite e diagnosi; ovviamente non si tratta solo di pazienti affetti da Alzheimer ma diverse forme di demenza.