L’Aquila, slalom fra gli escrementi in centro

Escrementi di cane a terra ovunque
in centro. La città dice basta e si appella alla civiltà dei padroni degli animali.
Escrementi di cane lasciati sui viali dei parchi pubblici ma non solo: anche in centro, per strada.
“Scrivo per lamentare ciò che oggi mi è capitato di vedere percorrendo il Corso (stretto) della città con i miei alunni. La strada era cosparsa di feci di cani in grosse quantità; pertanto, ed inevitabilmente, alcuni bambini ci sono finiti con le scarpe sopra, sporcandosi”, è l’ultima segnalazione giunta in redazione.
“Ora, io credo che quella stessa strada da noi percorsa oggi, sicuramente sarà percorsa anche dal sindaco e personale del Comune: ma nessuno di loro prova vergogna per la propria città? Credo che queste stesse strade, forse siano percorse anche dai loro figli (per molti)”, chiarisce.
“Che messaggio comunichiamo alle nuove generazioni? Che si può sporcare e imbrattare a proprio piacimento un luogo comune a tutti? Siamo rimaste una delle poche città dove non c’è una restrizione per tale schifo! Poi ci lamentiamo quando il turismo scarseggia! Infine, vorrei ricordare alle autorità comunali che tutti i cittadini pagano le tasse per il benessere e il decoro della città e poi si trovano a camminare tra la sporcizia”, conclude.
Eppure sarebbe tanto semplice raccogliere gli escrementi dei propri cani e buttarli! Ancora di più dopo la messa in commercio, ormai da diversi anni, di comodissimi guinzagli per gli amici a quattro zampe, con tanto di sacchetto per raccogliere gli escrementi.
E se non bastasse, c’è una legge che spiega a chiare lettere che cosa si rischia per gli escrementi del cane non raccolti.
Un gesto del genere può essere ritenuto reato di imbrattamento, per il quale è previsto in alcuni casi la reclusione o la sanzione. L’entità della pena varia a seconda di dove è stato commesso il fatto.
Il problema nasce quando il proprietario dell’animale o chi lo porta a spasso non raccoglie i bisognini con paletta e sacchetto.