Sanita'

L’Aquila, finalmente autorizzato il Centro di procreazione assistita

C'è l'autorizzazione per il Centro di Procreazione Assistita all'Ospedale San Salvatore dell'Aquila. L'annuncio del sindaco Biondi.

L’AQUILA – Il Centro di procreazione assistita sarà realtà a L’Aquila, lo ha annunciato il sindaco Pierluigi Biondi.

Il Comune dell’Aquila ha autorizzato l’Asl n.1 (Avezzano-Sulmona-L’Aquila) ad esercitare l’attività del Centro di procreazione medicalmente assistita all’ospedale San Salvatore del capoluogo abruzzese.

Il Capoluogo.it si era fatto portavoce di questa battaglia, raccogliendo le storie di donne che avevano il desiderio di diventare mamme, puntando l’attenzione sugli intoppi burocratici e annunciando, finalmente, i primi prelievi ovociti per il mese di gennaio 2020. Oggi l’annuncio tanto atteso.

Lo ha reso noto il sindaco Pierluigi Biondi. “Finalmente sono stati portati a termine tutti gli adempimenti burocratici – ha commentato il sindaco Biondi – e proprio oggi il nostro Ente ha emesso l’autorizzazione formale per l’allestimento del centro Fivet nell’ambito dell’unità operativa di Ostetricia e Ginecologia. Segno evidente che, al contrario di quanto sostenuto da qualcuno, non c’era alcuna causa ostativa di altra natura; occorreva soltanto che gli iter amministrativi terminassero il loro corso”.

“Abbiamo dato una risposta a numerosi interessati che lamentavano il blocco di una struttura di questo genere – ha proseguito BiondiIl centro di procreazione nasce dall’esigenza di dare una speranza alle coppie, sempre più numerose, che non riescono ad avere figli naturalmente e ora, con il centro di secondo livello del San Salvatore regolarmente autorizzato, le coppie aquilane potranno diventare genitori
senza doversi allontanare dalla città”.

Le coppie con problema di infertilità in Italia sono una su quattro. A dirigere il centro di procreazione assistita il professor Franco Lisi, di origini aquilane, affiancato dalla biologa Carla Tatone e dai professori andrologi Sandro e Felice Francavilla.

Il centro di procreazione assistita è stato aperto all’Aquila a marzo scorso; è nato dall’esigenza di dare una speranza alle coppie, sempre più numerose che non riescono ad avere figli naturalmente. Sarebbe importantissimo per tutto il capoluogo di regione, per la sanità e per l’ospedale avere un centro di procreazione che possa affiancare primo e secondo livello.

Cosa vuol dire tecniche di primo e secondo livello per la procreazione?

Dal punto di vista normativo per quanto riguarda l’utilizzo delle tecniche per la procreazione, c’è anche una legge, la 40 del 2004, che prevede l’obbligo di seguire un criterio di gradualità, ovvero cominciando sempre dalle meno invasive.
Le tecniche totali per la procreazione assistita sono tre: ci sono le tecniche di primo livello, adatte a casi di sterilità considerata “inspiegata” e prevede delle lievi stimolazioni ormonali, i monitoraggi ovarici per rapporti mirati e l’inseminazione intrauterina con gli spermatozoi del partner.

Poi ci sono le tecniche di secondo livello da utilizzare ad esempio in caso di alterazioni del liquido seminale o di malformazioni di utero e tube, che consistono essenzialmente nella Fivet (fecondazione in vitro degli ovuli, trasferiti in seguito nell’utero (Fivet) e nella Icsi (iniezione intracitoplasmatica dello spermatozoo).

Per i casi di infertilità ritenuti “severi”, come quando non sono presenti spermatozoi nell’eiaculato, subentrano le tecniche di terzo livello, complesse e realizzate sotto anestesia generale. Le procedure di terzo livello consistono nel prelievo microchirurgico dei gameti dal testicolo o degli ovociti per via laparoscopica.

Da marzo presso il nosocomio dell’Aquila è già possibile effettuare la procreazione assistita con il primo livello, ovvero la procreazione intrauterina.

Il Capoluogo aveva raccolto la testimonianza e la storia a lieto fine di una giovane donna aquilana che dopo anni di tentativi e di grande frustrazione si è rivolta al professor Lisi e al Centro di procreazione assistita del San Salvatore dove è riuscita a coronare il suo sogno di diventare mamma.

Adesso che sembra tutto in dirittura di arrivo il Centro, fornito di macchinari moderni e all’avanguardia, potrà lavorare a pieno regime, dando una possibilità a tante coppie anche da fuori regione di coronare il loro sogno di genitorialità.

 

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