Roio e i cinquant’anni della Facoltà di ingegneria

C’è un sole dietro la collina di Monteluco e quel sole è la Facoltà di Ingegneria di Roio che proprio quest’anno ha festeggiato cinquant’anni di attività didattica
Ne è passato di tempo quando nel 1970 questa Facoltà ha sfornato il primo ingegnere e solo qualche anno dopo, nel 1975, la prima donna ha conseguito la laurea in ingegneria nel medesimo Ateneo.



Lunedì mattina, nell’aula Magna, dopo le sempre e troppo lunghe presentazioni delle autorità, finalmente, quando il discorso si è fatto davvero interessante e l’aula è iniziata a svuotarsi, il dibattito è entrato nel vivo dell’argomento lasciando emergere i tanti obietti sin ora raggiunti e lo stato di salute in cui versa la Facoltà.
Tra gli intervenuti c’è chi, come il presidente dell’ordine degli ingegneri di L’Aquila, ha fatto notare che il corso di laurea 3 + 2 non sia strettamente consono alle esigenze di chi voglia intraprendere questo tipo di professione, soprattutto per quando concerne il ramo di ingegneria civile.

Inoltre, si è voluto sottolineare che per evitare l’emigrazione di molti neo laureati all’estero, o nel migliore dei casi nel nord Italia, sia importante investire in logistica e infrastrutture, ma questo, ovviamente, è un problema che solo chi è chiamato a salire in politica è deputato a risolvere.