Concorso 1851 Agenti Polizia di Stato: “Noi condannati da scorrimento graduatoria”

18 dicembre 2019 | 05:39
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Concorso 1851 Agenti Polizia di Stato: “Noi condannati da scorrimento graduatoria”

Candidati tagliati fuori dallo scorrimento retroattivo: gli esclusi raccontano al Capoluogo cosa è successo e perché scendono in piazza a Roma

Ci saranno loro oltre a tutti coloro che devono essere ancora chiamati a sostenere una visita, radunati a Roma, in Piazza dell’Esquilino. Sarà una manifestazione pacifica, che recrimina una soluzione concreta e reale da parte del Governo.

“Ricordiamo che la questione nasce dalla modifica dei requisiti del concorso per Allievi Agenti approvata dal precedente governo con la legge n. 12 del 2019, che ha in questo modo escluso migliaia di candidati dalla procedura finalizzata all’assunzione di 1851 poliziotti, tramite scorrimento della graduatoria del 2017″, riporta il post Facebook della Pagina di Aspiranti Allievi Agenti Polizia di Stato.

“Il Tar del Lazio ha ammesso i candidati esclusi che hanno presentato ricorso alla prosecuzione delle selezioni e 455 sono risultati essere idonei con riserva. Riserva relativa al procedimento giuridico in atto. Il 29 agosto sono iniziati i corsi di formazione ma i 455 non sono stati inclusi nella graduatoria di merito e ad oggi non sono stati ancora avviati da parte dell’Amministrazione della Polizia di Stato alla frequentazione dei corsi, benché anche il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale si sia pronunciato favorevole a detta ammissione al corso di formazione”.

“Durante le discussioni dell’atto del Governo n.119 sulla revisione dei ruoli delle Forze di polizia, il Governo si è impegnato formalmente con un’osservazione a risolvere la situazione nel miglior modo possibile. Quello che chiediamo scendendo in piazza è una risposta concreta e un impegno reale e leale, per stabilire una soluzione al problema che interessa 455 giovani idonei da parte di chi ne ha potere e facoltà”.

Concorso Agenti Polizia di Stato, non solo i 455 candidati ammessi con riserva

Oltre ai 455 candidati Agenti Polizia di Stato ammessi con riserva, ci saranno i giovani rimasti fuori dagli altri scorrimenti. E sono moltissimi quelli rimasti a bocca asciutta, dopo il concorso di due anni fa, al quale hanno partecipato.

Un concorso pubblicato il 26 maggio 2017 e oggetto, successivamente, di un processo retroattivo, con il quale “sono stati esclusi moltissimi giovani dallo scorrimento della graduatoria”. A Dillo al Capoluogo la segnalazione di uno degli studenti esclusi, un 28enne.

L’Articolo 11 comma 2-bis, del decreto legge n.135/2018 ha dato avvio a questo processo retroattivo – ci scrive il giovane lettore – Articolo contenuto nel Decreto Semplificazioni. Bene, a detta di tale decreto tutti coloro che sono rimasti esclusi dallo scorrimento non possiedono i nuovi requisiti previsti”, ci scrivono.

“L’esistenza di tale graduatoria – 893 Allievi Agenti della Polizia di Stato – può essere contestualizzata all’interno del Concorso 1148 Allievi Agenti della Polizia di Stato – pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana – 4^ Serie Speciale “Concorsi Ed Esami” – del 26 maggio 2017 – e in tal senso, se non si considerasse tale imprescindibile legame, la graduatoria stessa non avrebbe alcun fondamento né valenza”.

Lo scorrimento della graduatoria, per l’assunzione di un numero massimo di 1851 allievi Agenti della Polizia di Stato, è cominciato nel marzo 2019. La graduatoria riguardava i risultati della prova scritta del concorso “per l’assunzione di 893 posti di allievi agenti della Polizia di Stato” di cui sopra, approvato con il ‘Decreto Semplificazioni’.

“Questo ha escluso e penalizzato chi, alla data del 1 gennaio 2019, avesse più di 26 anni o non avesse conseguito il diploma di Istruzione secondaria, contrariamente a quanto stabilito dal bando di concorso del 2017″.

“Ad oggi, noi ragazzi continuiamo a domandarci come sia possibile giuridicamente considerare questo nuovo procedimento di assunzione indipendente dal precedente, dal momento che la graduatoria, da cui sono stati convocati tramite “scorrimento” i candidati per poter espletare l’iter concorsuale, dipenda strettamente dal concorso del 2017. Inoltre, la graduatoria così selettivamente modificata, sembrerebbe quasi una convocazione diretta e non meritocratica. Difatti, molti candidati che hanno conseguito voti altissimi, sono stati esclusi dalla stessa, favorendo in questo modo candidati, sì più giovani e in possesso del diploma di scuola secondaria, ma con voti di gran lunga inferiori. I candidati esclusi hanno conseguito anche 76/80 e si sono visti scavalcare da chi invece aveva conseguito 66/80, con un differenziale di 10 domande errate in più)”.

Gli aspiranti agenti, di fronte alla nuova modalità di scorrimento, hanno deciso quindi di rivolgersi al Tribunale Amministrativo Regionale.

“Siamo stati costretti a ricorrere al Tar del Lazio il quale, in prima istanza, ci ha concesso la sospensione del giudizio, consentendoci, in qualità di ricorrenti, di poter ultimare l’iter concorsuale e ritenendo pregiudizievole tale operato da parte dell’Amministrazione. In seguito, ad ulteriore scorrimento avvenuto in data 7 Giugno 2019, ha visto tagliare fuori un ulteriore tranche di ragazzi con punteggio che va da 8,750 a 8,250. Nonostante, parecchi di noi abbiano fatto un ulteriore ricorso al Tar del Lazio, attraverso il quale ci è stata concessa la sospensione del giudizio, ammettendo anche noi del secondo scorrimento ad ultimare tutto l’iter concorsuale, ad oggi, novembre 2019, nessuno di noi è stato chiamato a visita”.

“Noi ci sentiamo trattati come ‘vecchie scarpe rotte’, come perdenti e falliti, come persone che, nonostante abbiano solide esperienze di vita, per lo Stato non sono abbastanza. – concludono – A parità di sacrifici, in termini di tempo ed economici, anche sostenuti dalle nostre famiglie, siamo stati trattati diversamente rispetto a coloro che oggi hanno invece iniziato il corso di formazione, o che quanto meno abbiano potuto ottemperare il loro iter concorsuale, nonostante siano over 26 come noi”.