Maltrattamenti in famiglia, ristoratore aquilano resta in carcere

Resta in carcere il 47enne ristoratore aquilano accusato di minacce e maltrattamenti nei confronti della moglie, davanti ai figli minorenni.
Il Gip del Tribunale dell’Aquila, Marco Billi, ha rigettato la richiesta di revoca della misura in carcere, avanzata dagli avvocati Erminio Di Timoteo e Angela Maria Marinangeli.
«Ritenuto che il luogo di esecuzione – si legge nel provvedimento del giudice, riportato dal Messaggero – della misura degli arresti domiciliari indicati dall’indagato risulta adiacente all’attività ristorativa della quale la persona offesa è titolare formale e che la sostituzione della misura cautelare, nei termini in cui è stata chiesta determinerebbe occasioni di contatto tra indagato e persona offesa, che allo stato, appare assolutamente necessario precludere».
Il 47enne ristoratore è detenuto in carcere da due settimane. L’accusa è di maltrattamenti all’interno delle mura domestiche e minacce verso la moglie, atti violenti avvenuti anche in presenza delle due figlie minorenni.
Secondo l’accusa l’indagato sarebbe dedito al gioco d’azzardo, pratica che lo spingerebbe a minacciare la moglie per ottenere il denaro. Dalle minacce, poi, l’aggressione fisica del 4 dicembre. Il ristoratore avrebbe lanciato una confezione di pane contro la donna e spinto via la figlia 12enne, che aveva tentato di difendere la madre.