Dipendente Ama minaccia suicidio

20 dicembre 2019 | 11:11
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Dipendente Ama minaccia suicidio

Un dipende dell’Ama, un aquilano di 53 anni, è salito questa mattina sul tetto della sede dell’azienda minacciando il suicidio, Sul posto i Vigili del Fuoco, i Carabinieri, la Polizia, i sanitari del 118 e alcuni familiari.

Alla base del gesto sembrerebbe dai racconti dei presenti, tra cui il figlio, che ci siano due motivazioni che hanno fatto perdere la testa all’ex autista Ama: la visita di questa mattina con il medico del lavoro dell’Ama, e il taglio degli stipendi a partire da gennaio 2020.

Il dipendente questa mattina si sarebbe recato in azienda dopo un lungo periodo di malattia per sottoporsi alla visita del medico del lavoro.

Parlando con i colleghi l’uomo, aquilano di 53 anni, avrebbe avuto conferma dell’imminente taglio degli stipendi disposto dall’azienda di oltre 300€ a partire già da gennaio. La visita con il medico del lavoro avrebbe, poi, ulteriormente complicato le cose per cui l’uomo ha deciso di salire sul tetto dell’Ama.

La direzione dell’azienda ha chiesto l’intervento sul posto dei sanitari del 118, dei Vigili del Fuoco, della Polizia Locale e dei Carabinieri.

dipendente ama
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L’intervista del Capoluogo all’amministratore unico dell’Ama, Gianmarco Berardi.

“Mi dispiace moltissimo per questa situazione. È un ex autista che non guida da 15 anni, abbiamo sempre cercato di fargli fare qualcosa. Circa 3 mesi è andato dal medico che ha certificato la sua abilità a svolgere la mansione assegnata di aiuto in officina”, spiega Gianmarco Berardi.

“Durante quella visita da quello che mi è stato detto, il nostro dipendente si è agitato dopo che il medico aveva riferito della sua situazione al direttore Michilli, ha accusato un malore ed è mancato per altri 60 giorni”, chiarisce.

Per legge – spiega ancora l’amministratore – dopo un’assenza così prolungata prima di rientrare è necessario fare una visita medica. Questa mattina aveva l’appuntamento, dopo essere stato dal medico aziendale è salito sul tetto”.

Non c’è mai stata l’intenzione di mandarlo via, in nessun modo, ci siamo anche incontrati tempo fa sul piazzale, mi disse che voleva lavorare e gli assicurai che ci saremmo adoperati, come poi è stato fatto, per trovargli una mansione idonea”, chiarisce Berardi.

La situazione del taglio degli stipendi da gennaio 2020

Per quanto riguarda il taglio degli stipendi, è una situazione legata al piano di ristrutturazione dell’azienda; avevamo l’incontro con i sindacati pianificato per ieri pomeriggio che ci avrebbero dovuto riferire cosa era venuto fuori. Hanno portato un documento dall’assemblea dei lavoratori sottoscritto da meno di 1/3 che chiedeva che le cose restassero come sono oggi ma io non posso muovermi in tal senso, se il Comune dell’Aquila ha approvato un piano di ristrutturazione io non posso fare un piano diverso“.

Secondo l’amministratore un “piano B” ci sarebbe; “l’alternativa proposta era di cominciare ad applicare orari e turni di lavoro previsti dal contratto collettivo nazionale così che avremmo potuto recuperare risorse con il blocco del turnover; in questo modo avrebbero colmato una parte del taglio sugli stipendi”.

pezzo in aggiornamento