Lutto, è scomparso Achille Di Girolamo

È scomparso l’ingegnere Achille Di Girolamo, legato al capoluogo d’Abruzzo da una lunga collaborazione con l’università
Achille Di Girolamo è scomparso all’età di 53 anni, strappato all’affetto dei suoi cari e dal “suo” mare.
Achille Di Girolamo era pieno di vita, scrupoloso e innovativo nella sua professione, aveva avuto una lunga collaborazione con l’ateneo aquilano.
Amante del mare, della vita in barca a vela, con il vento in poppa e le tele a riva; allo stesso modo amava anche la montagna tanto da aver eletto a buen retiro Calascio, dove si rifugiava con la sua adorata moglie Rossella.

In questa immagine un quadro tanto caro ad Achille, “La tomba del tuffatore di Paestum“, simbolo del salto verso l’aldilà, che tutti i suoi amici sperano abbia fatto senza troppa paura.
Il giovane uomo che salta in acqua, infatti, rappresenta un passaggio, la rottura di una parete, un balzo nel mondo dell’ignoto. Il tuffatore non passa dalla terraferma all’oceano, ma dal mondo dei vivi a quello dei morti. Rappresenta quel grande tuffo che a tutti noi, prima o poi tocca.
La scomparsa di Achille Di Girolamo ha lasciato affranti tutti; dagli amici del porto a quanti lo hanno conosciuto e hanno apprezzato il suo garbo, la sua lealtà, i suoi buoni modi, la sua risata sincera.
“Con Achille abbiamo collaborato in molte iniziative progettuali ed imprenditoriali per oltre venti anni. Abbiamo condiviso idee e passione per il mondo digitale. E’ difficile pensare che non potremo discutere come abbiamo fatto tante volte di una prossima idea o semplicemente della vita o del mare.
Un abbraccio carissimo alla sua bella famiglia”
È il saluto ad Achille Di Girolamo da parte dell’ex rettrice dell’Università degli Studi dell’Aquila, Paola Inverardi, legata da una lunga amicizia e una bella collaborazione con l’ingegnere scomparso.
“La morte non è niente. Non conta.
Io me ne sono solo andato nella stanza accanto.
Non è successo nulla.
Tutto resta esattamente come era.
Io sono io e tu sei tu
e la vita passata che abbiamo vissuto così bene insieme è immutata, intatta.
Quello che eravamo prima l’uno per l’altro lo siamo ancora.
Chiamami con il vecchio nome familiare.
Parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato.
Non cambiare tono di voce,
Non assumere un’aria solenne o triste.
Continua a ridere di quello che ci faceva ridere,
di quelle piccole cose che tanto ci piacevano quando eravamo insieme.
Sorridi, pensa a me e prega per me.
Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima.
Pronuncialo senza la minima traccia d’ombra o di tristezza.
La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto.
È la stessa di prima,
C’è una continuità che non si spezza.
Cos’è questa morte se non un incidente insignificante?
Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri solo perché sono fuori dalla tua vista?”
Non sono lontano, sono dall’altra parte, proprio dietro l’angolo.
Va tutto bene; nulla è perduto.
Un breve istante e tutto sarà come prima.
E come rideremo dei problemi della separazione quando ci incontreremo di nuovo!”
“Caro Achille buon vento! Ci rincontreremo e insieme solcheremo quei mari che non abbiamo potuto vedere!”.
Condoglianze alle famiglia, ai figli, alla dolcissima Rossella, da parte della redazione del Capoluogo.