Tragedia sul Gran Sasso, chi erano le vittime

27 dicembre 2019 | 12:02
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Tragedia sul Gran Sasso, chi erano le vittime

Tragedia sul Gran Sasso, chi erano le vittime. Due sciatori e un’esperta escursionista traditi dalla loro amata montagna durante le feste di Natale.

Franca di Donato era un’appassionata di montagna e amava il suo Gran Sasso, Barone e Antonucci erano esperti e preparati alpinisti, tutti e 3 accomunati dall’amore per la montagna.

Tutti e 3 sono morti a poca distanza, sul Gran Sasso, in quella che doveva essere una giornata di festa

Come riporta Il Centro, i due alpinisti sono precipitati sulla cima orientale del Gran Sasso mentre erano in cordata; la donna nella giornata di Natale su un sentiero che porta al Corno Grande.

Il corpo di Franca Di Donato è stato ritrovato alle prime ore di ieri nel vallone dei Ginepri.

Era un’esperta escursionista,originaria di Isola del Gran Sasso e iscritta al Cai, il giorno di Natale aveva raggiunto la zona dei Prati di Tivo con il suo camper.

Ha parcheggiato e si è incamminata verso Cresta dell’Arapietra, punto obbligato per arrivare poi alla Madonnina del Gran Sasso, a circa 2000 metri di quota. Fino al limite dei 2000 non c’è neve né ghiaccio ma tutto si complica dopo quella quota, e probabilmente è stato proprio il ghiaccio a tradirla.

A dare l’allarme sono stati i familiari che l’aspettavano per pranzo; le ricerche sono scattate nel pomeriggio di Natale con l’elicottero dell’aeronautica militare che nella notte tra il 25 e il 26 ha sorvolato la zona dall’alto mentre le squadre dei soccorritori, insieme a pompieri e carabinieri, l’hanno cercata a terra.

Appena ritrovata subito l’allarme per il secondo incidente; i due alpinisti di Corfinio erano arrivati la sera di Natale per dormire nel rifugio Franchetti con altri due esperti alpinisti di Pescara e Avezzano.

La sveglia presto e poi in cordata, due a due, per un via che probabilmente avevano già fatto altre volte. “Legati in conserva, in progressione”, hanno spiegato gli esperti del soccorso.

I due giovani sono precipitati forse per un appiglio mancato, forse il ghiaccio, cadendo per circa un migliaio di metri fino alla base della Ferrata Ricci, a circa 2600 metri, davanti agli occhi degli altri due nella cordata diversa che hanno dato poi l’allarme.