Gaetano Manfredi, il neoministro indagato per il Progetto Case

Neanche il tempo di essere nominato Ministro dell’Università e della Ricerca nel governo Conte bis, che Gaetano Manfredi, rettore dell’Università Federico II di Napoli, è finito nella bufera mediatica.
Prima grana quindi per il neoministro, indagato insieme ad altre 37 persone nel 2014; Manfredi faceva parte della commissione di collaudo delle “new town” realizzate.
Il neo-ministro Manfredi, aveva fatto da ingegnere collaudatore la perizia sui materiali delle case scrivendo una relazione ritenuta falsa dagli inquirenti.
Venne accusato di falso ideologico in atto pubblico; cioè, di aver attestato la conformità dell’opera realizzata alla legge, al contratto e ai progetti, collaudando così l’opera che invece secondo l’accusa non era a norma.
Tra contrattempi ed errori tecnici vari però, il processo non è mai stato istruito e dunque per i 29 imputati rimasti (Manfredi compreso) alla luce della data prevista per la prima udienza preliminare (5 febbraio 2020) è praticamente certa la prescrizione.
L’inchiesta nella quale è coinvolto il neoministro Manfredi è scattata a seguito si un’indagine partita il 2 settembre del 2014, quando un balcone si è staccato dal secondo piano del Progetto Case, secondo gli investigatori, “per difetti di costruzione e utilizzo di materiale scadente”, cadendo su quello sottostante.