A14 in tilt: tir incolonnati e code di 9 chilometri

Inferno traffico sulla A14. Code di 9 chilometri. Tempi di percorrenza triplicati. Intanto sulla Statale 16 è sos polveri sottili.
L’incolonnamento, dovuto alle operazioni in uscita e alla viabilità ordinaria in tilt all’esterno del casello, sta comportando code e rallentamenti anche in carreggiata, in tutto il tratto a partire da Pescara Ovest. Code si registrano anche negli altri tratti abruzzesi interessati dai restringimenti di carreggiata conseguenti al sequestro dei viadotti. Sempre come conseguenza dei provvedimenti dell’autorità giudiziaria resta chiusa la stazione di Roseto degli Abruzzi (Teramo) in uscita per chi proviene da nord e in entrata per chi è diretto verso nord. Il casello è bloccato dal 7 dicembre scorso.
Monitora la situazione viabilità il Centro operativo autostradale (Coa) di Città Sant’Angelo (Pescara). Nel weekend precedente il Natale le code avevano mandato letteralmente in tilt l’autostrada, con incolonnamenti che hanno raggiunto i 23 chilometri e tempi di percorrenza Ancona-Pescara – tratto di meno di 150 chilometri per cui in condizioni normali si impiega circa un’ora e trenta – di oltre sette ore.
Il caos sulla A14 si è ripercosso anche sulla statale 16, invasa dai Tir a causa del divieto ai mezzi pesanti sull’autostrada A14.
“Situazione insostenibile quella che la popolazione di Marina di Città Sant’Angelo sta vivendo in questo momento, un’enorme mole di traffico che sta provocando danni al territorio angolano. Città Sant’Angelo e gli angolani non meritano di vivere questo disagio”. Lo afferma il sindaco di Città Sant’Angelo, Matteo Perazzetti, a proposito della situazione che si è venuta a creare sulla strada statale 16, invasa dai tir dopo l’interdizione ai mezzi pesanti del tratto dell’A14 compreso tra i caselli di Città Sant’Angelo-Pescara Nord e Atri Pineto, su disposizione del gip del Tribunale di Avellino.
Il sindaco stamani ha scritto all’Agenzia regionale per la tutela ambientale (Arta), facendo una “richiesta immediata di installazione di una centralina di rilevamento delle polveri sottili, per valutare, se oltre al danno economico che si sta causando alle attività locali, si stia perpetrando anche un danno alla salute degli angolani. Con gli altri sindaci – conclude – faremo fronte comune per tutelare le nostre comunità”.