Antonio Padovani Futsal, la Cenerentola di Coppa Italia è regina d’Abruzzo

7 gennaio 2020 | 17:13
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Antonio Padovani Futsal, la Cenerentola di Coppa Italia è regina d’Abruzzo
Antonio Padovani Futsal, la Cenerentola di Coppa Italia è regina d’Abruzzo
Antonio Padovani Futsal, la Cenerentola di Coppa Italia è regina d’Abruzzo

L’Antonio Padovani Futsal sbanca il PalaQuaranta e conquista la Coccarda regionale. Festa grande e lacrime d’emozione nella giornata passata alla storia.

Poco prima del fischio d’inizio dell’appuntamento che avrebbe scritto una pagina tricolore della storia di questa società, l’Antonio Padovani Futsal postava un messaggio a tinte sportivamente belliche a caricare di sano agonismo una giornata già naturalmente ricca di motivazioni. Siamo pronti a combattere da veri guerrieri. Le intenzioni non hanno stonato con quanto visto più tardi sul campo, la prestazione e la fame viste sul parquet del PalaQuaranta non hanno tradito le aspettative.

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Castelvecchiesi in trasferta sul litorale pescarese a dominare una Final Eight mai in discussione. Travolgente la banda di mister Valente nel cammino di gloria che ha garantito il pass per la finalissima dell’Epifania. Numeri chiarificatori, quattro reti rifilate al Celano e cinque all’Area L’Aquila, incassando un solo gol contro i marsicani, a testimonianza della quadratura tattica della squadra. Titolo conteso dall’Atletico Silvi, giunto a denti stretti in finale dopo gli impegni gravosi con Magnificat, battuto nel finale per 3-2 a conclusione di una gara equilibrata nel gioco, e Lanciano, avanti per la quasi totalità del match, rimontato e sconfitto ai calci di rigore grazie ad un super Dario Dell’Oso tra i pali. Percorso sulla carta più agevole ma di certo più lineare per i ragazzi del presidente Gianni Costantini, sempre sugli scudi nonostante il carico emotivo e la stanchezza.

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«Sto per compiere sessanta anni e ancora vado in apnea prima di una partita. – Esordisce così un emozionato Gianni Costantini ai microfoni de Il Capoluogo il giorno dopo la finalissima – Credo realizzeremo solo tra qualche giorno quello che è successo. Abbiamo compiuto l’impresa. Questi ragazzi hanno fatto qualcosa di eccezionale, di indimenticabile. Pensate solo alle squadre che partecipavano a questa competizione, noi sembravamo il classico vaso di coccio in mezzo a quelli di ferro. Mi torna nella mente il quarto gol di Pagotto, che poi ha deciso la partita. Ecco, ricordo l’abbraccio con gli altri dirigenti; in quel preciso istante ho capito che il sogno era divenuto realtà. Ci sono state urla e ci sono state lacrime, un momento che difficilmente dimenticherò. Siamo orgogliosi di aver dato lustro alla figura di Antonio Padovani, a cui abbiamo dedicato questa realtà quale segno di gratitudine per tutto ciò che ha fatto per lo sport di questa comunità.»

Il pensiero a Padovani è quantomai doveroso. Colui che fu brillante come amministratore comunale di Castelvecchio Subequo, suo paese di nascita, a cui dedicò tutte le migliori energie per favorirne la sua crescita sociale ed economica insieme a quella della Valle Subequana, è oggi come allora al centro delle energie spese per dare forza al progetto di valorizzazione del territorio.

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In foto, il figlio Gianni, ex consigliere e grande sportivo

Finale di grande tensione agonistica. Atletico Silvi avanti grazie alla rete di Planamente, pari e sorpasso aquilano con l’uno-due firmato Del’Andrea-Yves a comandare il parziale. Reazione d’orgoglio pescarese già a inizio ripresa e pareggio acciuffato su rigore da Planamente. Si arriverà sul 2-2 al termine dei minuti regolamentari; squadre spedite ai supplementari e costrette all’ultimo sprint per evitare i calci di rigore. Saliranno in cattedra Jordan e Pagotto, rispettivamente nel primo e nel secondo tempo supplementare, a graffiare il tabellino e decidere, di fatto, una finale da capogiro.

«Quella del calcio a 5 è una realtà straordinaria, nata da poco. – prosegue il presidente – Abbiamo cominciato questo percorso solo nel 2015, siamo partiti dalla serie D e da tre anni militiamo nel campionato di C1. In questo breve arco di tempo ci siamo strutturati. Abbiamo aperto la nostra prospettiva verso Pratola prima, terra amica di consolidata collaborazione per quanto riguarda la scuola calcio e il calcio femminile, e Popoli poi, stringendo una sinergia importante in ottica giovanile. La nostra Under 19 ha aderito al campionato nazionale e non potremmo andarne più fieri.»

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Si può sognare di essere grandi anche quando il contorno è fatto di piccole cose. La provincia, intesa come distacco geografico e culturale dal grande centro urbano, raccoglie propositi comuni e si identifica negli obiettivi condivisi. Lo sport è per definizione motivo e moto di aggregazione e in questo caso è divenuto il vanto di una comunità. Salire sul carro degli eletti è impresa complicata, occorre pazienza, perseveranza, progettualità. Non è facile costruire dal niente e non potersi avvalere di una tradizione consolidata. Il vis a vis col Silvi non è solo l’accoppiata decretata dal tabellone, è il confronto tra le due facce di una stessa medaglia, tra l’eccellenza sudata di un territorio rigenerato e l’anello di una catena lunga un secolo che fa del calcio a 5 adriatico una realtà quasi “normale”. Il confronto con le squadre della costa è spietato per natura. La grandezza dell’impresa è pari allora al gusto dell’inaspettato e all’inversione di tendenza rispetto alle previsioni dei pronostici.

Ama

«Credo in tutta onestà che ieri sia stata scritta la storia del nostro entroterra. Abbiamo portato a casa la Coppa Italia contro qualsiasi pronostico, centrando in pieno l’obiettivo di partenza di questa società, vale a dire far conoscere la nostra straordinaria comunità  e le nostre bellezze all’intera regione. Da oggi qualcun altro conoscerà la nostra Castelvecchio. – Dichiara fiero Gianni Costantini – Anche in serie D il calcio a 5 aquilano ha conquistato gli onori della Coppa, questo è un segnale di come il nostro territorio stia scalando le gerarchie segnate dal litorale. Potremmo quasi pensare di essere pari.»