Terremoto e ricostruzione, via Sallustio dimenticata

A 11 anni dal terremoto stenta a ripartire la ricostruzione nella parte alta di via Sallustio. La denuncia di un residente.
Oggi via Sallustio è una di quelle zone che stenta a ripartire, a quasi 11 anni dal sisma.
Qualche cantiere è partito: dalla parte bassa, da piazza Fontesecco a scendere in molti sono rientrati. Il problema principale è per chi aveva casa nella parte alta di via Sallustio, quella che poi si ricongiunge con il Corso.

A denunciare al Capoluogo quello che viene visto come uno stato di abbandono totale è Luca Sette, proprietario di alcuni appartamenti che si trovano in un palazzo di via Sallustio dove è stata fatta la demolizione due anni fa: ma di cominciare i lavori, a quanto pare, ancora non se ne parla.
Una situazione che lo affligge da ormai 11 anni: “siamo stati completamente dimenticati – spiega Luca Sette al Capoluogo – è l’unica via in cui non si vede luce e non si sente parlare chiaramente di ricostruzione”.

Il palazzo di via Sallustio di cui si parla è il civico 81, dove, al piano terra, fino al terremoto c’era Cococcetta. È un condominio con 18 appartamenti, alcuni dei quali di proprietà di Luca Sette. È stato demolito a novembre del 2018; quando partiranno i lavori per la sua ricostruzione verranno effettuati dall’impresa Palmerini.
Secondo quanto spiegato dal proprietario, non riescono ancora a ricostruire, “perchè bisogna aspettare il consorzio accanto, (Burri-Gatti), i cui lavori sono stati affidati alla ditta Cingoli. Abbiamo un muro di confine che va prima messo in sicurezza e poi possono partire”.
Ci si chiede come mai, in 11 anni non sia stato messo in sicurezza almeno il muro; secondo quanto riferito è “la solita storia”.
“La pratica ovviamente è vincolata dalle belle arti – chiarisce Sette – in quanto il palazzo è in parte vincolato”.
“Vorremmo tanto che questo 2020 fosse l’anno della svolta. Si è parlato tanto di ricostruzione, specie in occasione del decennale, di centro storico e dell’ importanza di tornare a viverlo. Io qui ci sono nato e cresciuto e qui vorrei tornare. Non possono dimenticare e mettere in un angolo una strada come Via Sallustio in questo modo“, conclude.