LFoundry, 18 mln di investimenti: ma restano i dubbi

Lfoundry, dall’incontro al Mise annunciati 18 milioni di euro di investimenti e 43 nuovi prodotti. Stop ai contratti di solidarietà.
Numeri e risorse che allontanano i Contratti di Solidarietà per i dipendenti del sito industriale di Avezzano. O, per la precisione, ne avvicinano la fine. Ieri, martedì 28 gennaio, il nuovo incontro al Ministero dello Sviluppo Economico. Presenti: le organizzazioni sindacali nazionali e territoriali di FIM, FIOM, UILM, la dirigenza LFoundry e la Regione Abruzzo. Il confronto si è svolto alla presenza del vicecapo di Gabinetto del MISE, Giorgio Social.
Un incontro giudicato positivo per i dipendenti dello stabilimento marsicano, in considerazione degli annunci fatti dall’Ad Marcello D’Antiochia. Il tavolo, promosso dalle organizzazioni sindacali, è seguito al primo incontro tenutosi lo scorso ottobre, quando fu illustrato il nuovo assetto societario all’indomani della vendita del sito di produzione, passato dalla SMIC ad un altro gruppo cinese, Wuxi Xichanweixin Semiconductor.
Non unanimi, tuttavia, le reazioni a margine dell’incontro tra le parti interessate. Cauto ottimismo da parte della Regione Abruzzo, rappresentata dall’assessore alle Attività Produttive Mauro Febbo. “Le risorse sono state annunciate. È necessario, però, entrare nel dettaglio per capire bene la tipologia degli investimenti e i nuovi 43 prodotti che si andranno a realizzare, anche se possiamo dirci soddisfatti della notizia sulla fine dei contratti di solidarietà”.
“La Regione attiverà le misure di sua competenza, ma al contempo la Wuxi, start – up cinese che ha acquisito a luglio scorso il 100% delle quote del sito avezzanese, deve chiarire quali sono le sue reali intenzioni d’investimento per l’azienda marsicana. Si dovranno, infatti, definire il piano industriale e il business plan. Solo in questo modole parti sociali riusciranno a capire in che direzione sta andando l’azienda e come intende spendere i 18 milioni di euro di investimenti programmati. La Regione, inoltre, attende dall’azienda richieste concrete con l’obiettivo di tutelare i 1.500 dipendenti“.
L’altra faccia della medaglia vede delusi i sindacati. La FIOM ha spiegato: “Riteniamo l’incontro di oggi sulla vertenza Lfoundry deludente, in assoluta discontinuità con quello del 1 ottobre 2019, durante il quale erano emersi temi oggi genericamente toccati, se non addirittura spariti. Tra questi: la definizione dell’accordo commerciale con ON, l’investimento per l’espansione della linea di produzione anche sui dispositivi di potenza, l’acquisizione del cliente che oggi commissiona dispositivi di potenza a Lfoundry, l’acquisizione di un’azienda che si occupa di packaging sempre
per i dispositivi di potenza”.
I sindacati sottolineano idee che hanno illustrato scenari poco concreti, soprattutto senza l’attesa piano di rilancio tanto atteso per lo stabilimento avezzanese. “Ci sono stati presentati un piano industriale evanescente con idee confuse per il futuro e un programma di investimenti che sembrerebbe destinato a gestire l’ordinario piuttosto che rilanciare lo stabilimento. Inoltre, risulta essere indefinito il ruolo del sito
avezzanese nel quadro globale del settore della microelettronica“.
“Nel corso dell’incontro l’azienda ha poi annunciato la chiusura anticipata dei contratti di solidarietà e ha affermato che il costo del lavoro è troppo alto rispetto ai competitor. L’A.D. della Lfoundry, Marcello D’Antiochia, avrebbe individuato nel costo del lavoro l’unica vera criticità dello stabilimento. Come se la cinese Wuxi avesse acquistato Lfoundry per competere a livello globale sul costo del lavoro e non per il know how ele competenze presenti nel sito, che vantano una trentennale esperienza nella produzione di CIS di altissima qualità per settori strategici dell’economia del nostro Paese e non solo”, hanno concluso dalla FIOM.
Di ritorno da Roma, il consigliere regionale del M5S Giorgio Fedele ha dichiarato attraverso una nota stampa. “Sembra scongiurata la chiusura per Lfoundry e finalmente si sentono termini come progettualità e programmazione. Mancano ancora molti elementi per essere soddisfatti e le cifre sono ancora “basse”, ma l’interesse del Governo per il nostro territorio è stato confermato e alla nuova data prevista per l’incontro avremo più sostanza su cui lavorare”.