Coronavirus, il rientro di Lorenzo e degli altri italiani

3 febbraio 2020 | 11:21
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Coronavirus, il rientro di Lorenzo e degli altri italiani

Sono atterrati alle 10 gli italiani di rientro da Wuhan, in Cina. Tra loro anche l’abruzzese Di Berardino. La madre: “Sarà trasferito a Cecchignola, per 15 giorni di quarantena”.

Il Boeing 767 dell’Aeronautica Militare è partito ieri sera, da Wuhan – città epicentro dell’epidemia. diretto a Pratica di Mare, la frazione di Pomezia che ospita l’aeroporto militare. Il volo era slittato più volte in questi giorni.

Ieri il decollo, anche se con due ore di ritardo rispetto ai programmi. Gli italiani sono tornati a casa. Ora per loro si profileranno gli screening medici di controllo e, in via precauzionale, probabilmente 15 giorni di quarantena.

lorenzo di Berardino

Lo spiega a Il Capoluogo la madre dello studente 22enne Lorenzo Di Berardino, Alessandra Genco, Consigliera Pari Opportunità della Regione Abruzzo. «Sono partiti da Wuhan alle 21,30, secondo l’ora locale cinese, e atterrati a Pratica di Mare alle 10. Io sono in viaggio per raggiungere mio figlio – precisa Alessandra Genco – anche se ora dovrà essere sottoposto agli screening medici previsti e poi sarà trasferito al villaggio di Cecchignola, in quarantena: probabilmente almeno per due settimane».

«Ora a Roma – continua Alessandra Genco – dovranno informarci sulle modalità di contatto con mio figlio Lorenzo. Lui è partito lo scorso 31 agosto dall’Italia, era in Cina dal primo settembre 2019». Un’esperienza di studio internazionale, quella di Lorenzo Di Berardino, che lega l’Università di Trento e quella di Wuhan. «Da studente di Giurisprudenza – con indirizzo internazionale – all’università di Trento, il percorso formativo di scambio in Cina, precisamente a Wuhan. Lo studio in Cina è stata veramente una bellissima esperienza, di cui Lorenzo è molto felice, nonostante si sia purtroppo conclusa in questo modo». Dalla Cina a Pescara, la sua città, Lorenzo ha comunque tranquillizzato quotidianamente la sua famiglia.

«Ci siamo tenuti in contatto tramite l’app di messaggistica WeChat. Riuscivamo a sentirci e a vederci attraverso le videochiamate. Ogni giorno lo sentivamo e lui ci rassicurava. È stato fondamentale, considerando la delicatezza della situazione e le notizie che si rincorrevano».

Ora Lorenzo e gli italiani sono tornati a casa. L’epidemia del coronavirus è ancora un’emergenza e, inevitabilmente, l’allerta continua ad essere elevata. Intanto le vittime sono salite a 361. In Cina mancano lanciano l’appello affinché si inviino mascherine e materiale medico per fronteggiare l’emergenza. Ieri la notizia della conclusione dei lavori per un nuovo ospedale, costruito in dieci giorni, per rispondere al crescente numero di contagi e alla fase emergenziale dell’epidemia.