Foibe, il giorno del ricordo: L’Aquila non dimentica

Il giorno del ricordo. A L’Aquila una rotonda intitolata alle migliaia di vittime gettate negli inghiottitoi carsici. Un massacro per troppo tempo dimenticato
In occasione del Giorno del Ricordo, istituito con la legge numero 92 del 30 marzo 2004, il Comune dell’Aquila ha promosso o sostenuto numerose iniziative. Ieri, domenica 9 febbraio, alle ore 15:30, l’intitolazione della rotonda situata in viale Corrado IV, nei pressi dell’area mercato di Piazza D’Armi, “Ai Martiri delle Foibe”. A seguire, alle 17:30 al Palazzetto dei Nobili, il convegno “Dalle foibe all’esodo”, promosso dal Comitato 10 febbraio.

Oggi, lunedì 10 febbraio, Giorno della Memoria, alle ore 11 il vice presidente del Consiglio comunale, Ersilia Lancia, su delega del primo cittadino deporrà una corona d’alloro in via Norma Cossetto, nel quartiere di Cansatessa. Alle ore 16, nella rotonda di viale Corrado IV, sarà deposta una corona d’alloro nei pressi della lapide dedicata, come recita l’iscrizione al “Ricordo e alla memoria degli italiani martiri delle foibe e degli esuli istriani, giuliani e dalmati”. Saranno presenti il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, e il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio.
Il 10 febbraio, infatti, è la data scelta nel 2004 dal Parlamento italiano, per lasciare spazio alla memoria di vittime innocenti. Una memoria soffocata nelle cavità naturali e profonde del Carso. Lì dal 1943, data del crollo del regime fascista, avvennero massacri contro la popolazione italiana. Eccidi militari e civili ad opera dei comunisti jugoslavi. Prima fu una vendetta, per le violenze subite dai fascisti italiani. Poi, l’azione, assunse i contorni di una vera e propria operazione di pulizia etnica.
Un massacro che porta il nome proprio degli inghiottitoi carsici in cui furono gettati i corpi esanimi delle vittime, a migliaia.
Foibe, Mattarella dice no al negazionismo
Quella delle Foibe fu una “pulizia etnica” operata ai danni dei nostri connazionali, ha dichiarato il Capo dello Stato Sergio Mattarella. Una pagina nera della storia recente rimasta nell’ombra per troppo tempo, ignorata, come se migliaia di vite umane non fossero mai state brutalmente ammazzate. Il presidente della Repubblica ha dedicato il suo pensiero alle terribili sofferenze che gli italiani di Istria, Dalmazia e Venezia Giulia furono costretti a subire sotto l’occupazione dei comunisti jugoslavi.
“Queste terre, con i loro abitanti, alla fine della Seconda Guerra Mondiale, conobbero la triste e dura sorte di passare, senza interruzioni, dalla dittatura del nazifascismo a quella del comunismo. Quest’ultima scatenò, in quelle regioni di confine, una persecuzione contro gli italiani, mascherata talvolta da rappresaglia per le angherie fasciste, ma che si risolse in vera e propria pulizia etnica, che colpì in modo feroce e generalizzato una popolazione inerme e incolpevole”, scrive Mattarella.
“Una sciagura nazionale alla quale i contemporanei non attribuirono – per superficialità o per calcolo – il dovutorilievo“.
“Esistono ancora piccole sacche di deprecabile negazionismo militante. Ma oggi il vero avversario da battere, più forte e più insidioso, è quello dell’indifferenza, del disinteresse, della noncuranza, che si nutrono spesso della mancata conoscenza della storia e dei suoi eventi. Questi ci insegnano che l’odio la vendetta, la discriminazione, a qualunque titolo esercitati, germinano solo altro odio e violenza“.
Foibe, il giorno del ricordo: la programmazione Rai
La Rai è in prima linea nel dedicare una programmazione che coinvolge tutte le Reti e che rinnova l’impegno del Servizio pubblico al servizio della memoria storica nazionale. Tutte le Testate televisive e radiofoniche dedicheranno ampia copertura informativa alla ricorrenza, dando risalto al Giorno del Ricordo con servizi, approfondimenti e dirette, mentre uno spot Istituzionale prodotto da Rai è programmato su tutte le Reti dal 3 al 10 febbraio.
Su Rai1 la programmazione dedicata è cominciata già sabato 8 febbraio, con spazi all’interno dell’appuntamento settimanale “Il Caffè di Raiuno” e di “UnoMattina in Famiglia”.
Lunedì 10 febbraio sarà sempre “UnoMattina” ad aprire lo spazio del Ricordo con dirette e servizi. Nel pomeriggio, dalle 16.50, il testimone passerà a “La Vita in Diretta”, ma l’appuntamento clou sarà in seconda serata, alle 23.30, con una puntata di “Frontiere” di Franco Di Mare: si torna a quei terribili giorni del secondo dopoguerra quando i partigiani Jugoslavi misero in atto una vera e propria persecuzione nei confronti delle popolazioni, in prevalenza italiane, dell’Istria e della Dalmazia, costringendole alla fuga e gettando nelle cavità carsiche i corpi di uomini e donne vittime delle loro rappresaglie.
Il dovere del ricordo proseguirà sulla rete ammiraglia fino a domenica 16 febbraio con uno Speciale Tg1, in onda alle 23.30, dal titolo “Istria, terra del mio dolore” che propone un viaggio attraverso i luoghi e le testimonianze dolorose dei figli e dei parenti delle vittime delle Foibe. Da Basovizza alla Fossa di Vines, dal campo di concentramento di Borovnica al suono del gong della Foiba di Tarnova, una riflessione su una tragedia che a 75 anni dal suo compimento riecheggia ancora intensa.
Rai2. Gli appuntamenti di lunedì 10 febbraio partono dal mattino, alle 10, con gli approfondimenti all’interno di Tg2 Italia, all’interno de “I Fatti Vostri”, dalle 11.10, e in “Detto Fatto”, in onda alle 14. Nel pomeriggio, a cura di Rai Parlamento, in diretta dalle 16 alle 17 dall’Aula di Palazzo Madama, la “Cerimonia in occasione del Giorno del Ricordo”. Per finire sarà completamente dedicato alla ricorrenza Tg2 Post, alle 21.
Rai3 . Domenica 9 febbraio è stato trasmesso in diretta dalle 11.50 sulla terza rete, e in contemporanea anche su Rai Radio3, il Concerto per il Giorno del Ricordo.
Lunedi 10 febbraio anche lo Speciale Tg3 delle 12.25 sarà dedicato al Giorno del Ricordo. A seguire, alle 12.55, l’appuntamento con “Passato e Presente – Foibe l’eterno abbandono”. In studio con Paolo Mieli, la professoressa Orietta Moscarda e il professor Egidio Ivetic per raccontare il dramma degli infoibati e l’esodo giuliano-dalmata che rappresentano un capitolo tragico della nostra storia, riemerso dall’oblio solo a partire dagli anni ‘90 e tuttora oggetto di studi e ricerche. Nel pomeriggio, alle 15.15, “La Grande Storia Anniversari” con una puntata dal titolo “L’Italia di frontiera – La guerra – le foibe – l’esodo”. Con la caduta del fascismo e con la fine della Seconda Guerra Mondiale le tensioni e le rivendicazioni fra l’Italia e la Jugoslavia di Tito raggiungono un livello di violenza altissimo. Dentro le Foibe, profonde cavità naturali caratteristiche della zona carsica, vengono fatti sparire, gettati spesso ancora vivi e lì lasciati morire, migliaia di oppositori di Tito. E poi l’esodo, un fiume di oltre trecentomila persone, che dall’Istria, Fiume, Pola, lascia tutto quello che ha – cose case e affetti- per rifugiarsi in Italia.