Ricostruzione

Ponte Belvedere, la soluzione in un post-it

Primo incontro sul Ponte Belvedere, le possibili soluzioni sul tavolo. La partecipazione dei cittadini passa anche da un post-it.

L’AQUILA – Incontro informativo sul Ponte Belvedere, le soluzioni possibili e l’ascolto della cittadinanza.

Si è tenuto presso la Sala Rivera di Palazzo Fibbioni il primo incontro informativo sul Ponte Belvedere promosso dall’Amministrazione comunale con la collaborazione di Urban Center. Sul tavolo, aperto ad associazioni e cittadini, le soluzioni rispetto al Ponte Belvedere. Ad illustrare lo stato dell’arte, il vicesindaco Raffaele Daniele, insieme agli ingegneri del comune Pierluigi Carugno e Michele Suriani, e alla presidente di Urban Center, Giulia Tomassi.

Obiettivo dell’incontro, mettere “le carte in tavola” rispetto alla situazione del Ponte Belvedere e coinvolgere associazioni e cittadini rispetto alle possibili soluzioni, al momento individuate rispetto a 4 possibilità: la prima, il più classico dei “com’era dov’era”; la seconda, demolizione totale senza ricostruzione; la terza, sostituzione della sola campata centrale; la quarta, un nuovo ponte. I partecipanti hanno potuto esprimere osservazioni e porre domande attraverso post-it che verranno messi “a verbale” e costituiranno il “materiale di confronto” per il secondo incontro in programma.

Il nuovo Ponte Belvedere, due possibili soluzioni.

Senza troppi giri di parole, è la quarta soluzione, quella dell’abbattimento e ricostruzione di un nuovo ponte, la via con maggiori chances, sia per quanto riguarda la volontà politica, che il “gradimento popolare”. Per questa soluzione, due sono le proposte sul tavolo: quella avanzata da Unirest e quella firmata Volkwin Marg.

Il nuovo Ponte Belvedere targato Unirest.

Come spiegato dal vicesindaco Raffaele Daniele, una volta che la società Romolini ha rinunciato all’incarico per la realizzazione del nuovo ponte ritenendo i fondi insufficienti, l’amministrazione comunale ha tentato la strada del project financing, con 8 ditte da tutta Italia che hanno aderito alla manifestazione di interesse. Una volta giunti al momento progettuale, però, solo una società ha avanzato una proposta: l’aquilana Unirest.

Il progetto Unirest prevede la sostituzione del Ponte Belvedere e la costruzione di un parcheggio interrato su via XX Settembre. L’idea del nuovo progetto parte proprio da questo principio di innovazione e collegamento da un punto di vista sia viario che sociale. Al posto del vecchio ponte, sorgerebbe quindi una grande porta di accesso alla città, nonché un polo attrattivo di grande interesse sociale. Nell’attuale situazione il luogo dove si trova il ponte vedrebbero sovrapporsi due tipi di spazi: uno composto da tessuto urbano che proprio in quel punto trova una frattura e uno spazio fatto da connessioni e percorsi che si sviluppano su piani disgiunti che non trovano punti di contatto. L’idea è quella dei piani diversi. Il grande arco strallato centrale, oltre ad avere la forma di una grande porta, sarebbe un elemento architettonico che divide i due passaggi, carrabile e ciclabile, ala quota del ponte. Osservato nel prospetto di tutte le strutture potrebbe suggerire l’aspetto di una grande A di Aquila, nome antico della città.

Ponte Belvedere, il progetto di Volkwin Marg.

Per quanto riguarda invece il progetto dell’archistar tedesca Volkwin Marg, presentato nell’ambito di Nove Artisti per la Ricostruzione, vale quanto già anticipato da IlCapoluogo.it: il progetto prevede la riqualificazione della parte anteriore, che ricuce il Ponte con la parte di via XX Settembre, le 99 Cannelle e il Parco delle Acque. Un progetto che unisce e allo stesso tempo può diventare una nuova porta per il centro storico. “Insieme ai cittadini, – aveva spiegato a IlCapoluogo.it il il vicesindaco Daniele – considereremo la possibilità di abbassare il palazzo sottostante, dato che molti residenti vorrebbero andare via e avrebbero a disposizione le abitazioni equivalenti”. Nel progetto, comunque, sarebbe previsto l’abbattimento dell’immobile e al suo posto un parcheggio multipiano da 80 posti. Prevista anche la realizzazione di un bar e un punto informativo; inoltre prevista la realizzazione di una fontana costituita da 9 cerchi su cui applicare 309 incisioni, una per ogni vittima del sisma. Naturalmente il progetto sarebbe suscettibile di modifiche.

Dunque, seppur nominalmente sono 4 le proposte sul tavolo, tolti il “com’era dov’era”, la demolizione senza ricostruzione e una ristrutturazione parziale, tutte ipotesi avanzate con poca convinzione e accolte piuttosto freddamente dall’assemblea, sostanzialmente si tratterà di decidere tra le proposte di Unirest e Volkwin Marg, dopo che nel secondo incontro previsto verranno discussi i post-it lasciati dai presenti.

Da considerare, infine, un interesse relativo alla scelta partecipativa dell’amministrazione comunale. La Sala Rivera di Palazzo Fibbioni, in effetti, non ha fatto registrare il tutto esaurito, anzi. Una lettura potrebbe essere che se i cittadini votano per delegare un’amministrazione comunale ad effettuare delle scelte, poi si aspettano che sia proprio l’amministrazione a decidere, prendendosene le responsabilità.

Il “rimbalzo” delle deleghe non sembra appassionare più di tanto la cittadinanza.

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