Gran Sasso, la battaglia di Imprudente: “Revisione di Sic e Zps”

L’assessore regionale Emanuele Imprudente ha annunciato di aver inviato una nota chiedendo la revisione di Sic e Zps per il Gran Sasso.
“In questi mesi ho avuto modo di confrontarmi con il sistema dei parchi, con le comunità, è registro la convinzione che i parchi siano strumento di sola conservazione, elementi di blocco per lo svluppo”. Così l’assessore regionale ai Perchi e alle Aree protette, Emanuele Imprudente, annunciando una nota inviata al ministero a fine gennaio per la revisione di Sic e Zps per il Gran Sasso.
La decisione, una volta verificato che di quella campagna di comunicazione che l’Unione europea chiedeva per scelte di concertazione delle perimetrazioni non c’è traccia: “Quando in Abruzzo sono state istutite le zone Sic e Zps, occorreva una fase di comunicazione. Nel 2004 la Regione ha inviato una nota dicendo che non aveva pubblicato nulla ma aveva provveduto a consultazioni e assemble, di cui però non ho trovato traccia”. Da qui la scelta di chiedere una revisione, per provvedere a nuove perimetrazioni, questa volta condivise.
Il consigliere de Il Passo PossibileAmerico Di Benedetto, però si è detto scettico sulla effettiva efficacia dell’atto annunciato durante il Consiglio comunale straordinario convocato sul Piano di sviluppo del Gran Sasso d’Italia. “È giunto il momento di fare chiarezza – aveva detto il presidente del Consiglio Roberto Tinari in apertura – perché su quella montagna c’è tanto da fare, ce lo chiedono le comunità”.
Ad illustrare l’ordine del giorno, il capogruppo di Forza Italia, Giorgio De Matteis che ha chiesto all’amministrazione comunale di rappresentare un ruolo di coordinamento per affrontare in tempi rapidi la rivisitazione della bozza del regolamento del Parco, sottolineando anche l’importanza dei finanziamenti: “Tutto è bello e realizzabile, ma senza fondi non si può realizzare nulla. Avendo disponibilità di risorse e strumenti all’interno del Piano, è necessario dare un segnale immediato che deve partire da Comune, Parco e Regione, per iniziare a discutere su ciò che può essere fatto e mi auguro che questa nuova fase che non duri altri 15 anni”.
A seguire, l’intervento del presidente del Parco, Tommaso Navarra, che ha illustrato le linee di indirizzo del proprio mandato: “Uscire dalle sedi e praticare il territorio; una nuova idea di Parco, nel rapporto diretto con il territorio, per scelte non imposte a distanza; capacità di intervento per tutela e sviluppo, come pratiche concrete, e reperimento risorse. Nessun passo indietro tutela, ma due passi avanti per promozione”. Per quanto riguarda il Piano e la bozza di regolamento, il presidente Navarra ha sottolineato che nel 2001 il commissario ha adottato un regolamento, senza darne comunicazione: “Noi abbiamo approvato una bozza, anche perché il ministero a maggio ci ha detto che non potevamo approvare il Piano senza il regolamento. Allora ho dato la linea indirizzo per regolamento, adottando una bozza, per poi mandarla agli enti, per condividerela con metodo partecipativo. Ho accolto la richiesta del sindaco per il differimento per arrivare alla bozza definitiva, ma solo approvando il Piano, il Regolamento e il Piano economico sociale le 150mila persone che compongono la comunità del Parco potranno appieno vivere il territorio”.
È poi iniziato il dibattito, che ha coinvolto i consiglieri comunali, l’amministratore unico del Ctgs, Dino Pignatelli, e rappresentati delle associazioni Save Gran Sasso, Federalberghi, e operatori.
Al termine della seduta è stata approvata una mozione che impegna sindaco e Giunta “ad attivare le procedure per la predisposizione dei progetti per le infrastrutture utili per una maggiore fruibilità ai fini turistici e ricettivi dell’area del Gran Sasso, così da attivare le necessarie istruttorie da parte degli Enti preposti per la loro approvazione; a promuovere l’istituzione di un tavolo di confronto con l’Ente Parco Gran Sasso e Monti della Laga e gli altri portatori di interesse per la definizione di poche ma chiare norme condivise tali da rendere il Regolamento del Parco strumento agile di sicuro sostegno allo sviluppo economico e sociale del Gran Sasso; ad attivarsi presso la Comunità del Parco per verificare lo stato di attuazione della predisposizione del Piano di Sviluppo Economico e Sociale del Parco onde contribuire a una celere e spedita definizione nonché approvazione; ad attivarsi nuovamente presso la Regione Abruzzo affinchè sia correttamente istruito un percorso di verifica della attuale consistenza delle c.d. “matrici ambientali” per una valutazione in ordine alla necessità della permanenza di maggiori protezioni ambientali attivate con la definizione del Sito di Importanza Comunitaria e della ZPS, direttiva Habitat che insiste su tutta l’area del Gran Sasso, in zone peraltro già antropizzate, lavorando, ove possibile, nell’ambito del Piano di gestione delle aree vincolate (emendamento “Il Passo Possibile”)”.