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Ponte Belvedere, la magia della grande L’A

17 febbraio 2020 | 15:55
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Ponte Belvedere, la magia della grande L’A

Una grande L e una A stilizzate, le iniziali della città dell’Aquila, per ridare vita al ponte Belvedere, nel progetto a firma Unirest. L’intervista del Capoluogo agli ingegneri Eleonora e Francesco Laurini.

Una grande L’A stilizzata, per il progetto a firmaUnirest del Ponte Belvedere, che in prospettiva disegnerebbe la L e l’apostrofo, ovvero le iniziali dell’Aquila.

Un progetto che, dalle spoglie del ponte Belvedere, andrà a creare una porta d’ingresso della città con una forte connotazione identitaria.

A 11 anni dal sisma che lo ha fortemente colpito e danneggiato, il ponte Belvedere avrà nuova vita; due i progetti presentati, a firma Unirest e Volkwin Marg.

Il progetto targato Unirest è il frutto del lavoro elaborato dallo Studio Tecnico Associato Paoloni-Scoccia-Laurini facente parte della stessa impresa Unirest e curato dai professionisti: Diego Scoccia, architetto, Pietro Paoloni, ingegnere, e gli ingegneri Francesco ed Eleonora Laurini.

L’alternativa dell’archistar tedesca invece comprenderebbe, tra le altre cose, una fontana costituita da 9 cerchi su cui incidere il ricordo delle vittime del sisma.

Il Capoluogo è andato a scoprire la nuova veste del Ponte Belvedere a firma Unirest, per capire meglio la nuova progettazione e la visione dei una zona simbolo della città e del sisma del 6 aprile 2009,  insieme agli ingegneri Eleonora Laurini e Francesco Laurini, responsabile Unirest.

“Questo progetto – chiarisce l’ingegnere Francesco Laurini – è nato dal bando del Comune di project financing. La Unirest che ha risposto al bando è disposta ad anticipare sottoscrivendo il progetto complessivo per un valore di circa 33 milioni di euro“.

“Una somma che comprende tutto, anche i collaudi – aggiunge – il periodo esecutivo sarà di circa 4 anni”.

L’ingegnere Francesco Laurini che è stato in città un precursore della demotica già dagli anni’80 nel progetto della grande L’A non vede solo un ponte, “ma una porta fisica reale che esiste ed ha un grandissimo fascino anche esoterico, con un affaccio e un abbraccio di insieme sulla vallata sottostante”.

Innanzitutto, con il progetto del nuovo ponte, c’è la volontà di creare “ex novo” un luogo di ritrovo per la città.

In prospettiva il nuovo Ponte Belvedere si vedrebbe così: un grosso arco sul Ponte, a rappresentare la lettera A, poi una L capovolta, con un piccolo accento in alto a sinistra. Inoltre è stata pensata una copertura di tetti verdi, che, attraverso i volumi realizzati, rimandi alla cornice naturale delle montagne.

“L’idea che abbiamo avuto per questo progetto – spiega Eleonora Laurini al microfono del Capoluogo –  è quella della chiusura ai veicoli con una pedonalizzazione in linea con la volontà dell’attuale amministrazione, creando una sorta di ingresso nella parte ovest della città”.

“Il nostro progetto – spiega nel dettaglio l’ingegner Laurini – prevede la demolizione delle case Ater e la costruzione di parcheggi interrati. I parcheggi sarebbero costruiti sotto via XX Settembre, attraverso due singoli livelli. Un livello con alcuni box chiusi, l’altro con autorimessa a rotazione”.

“Sulla scarpata laterale, invece – continua Laurini – abbiamo pensato ad un’apposita costruzione per uffici direzionali, secondo una struttura inclinata, tale da permettere la risalita dal livello stradale fino all’orizzontamento del Ponte prevista anche attraverso ascensori con fermata su tutti i livelli”.

Sempre sul lato della Case Ater sarà realizzata un’altra costruzione che giunge fin sul Ponte. “In questo volume abbiamo previsto l’ipotesi di inserire un Cinema in centro storico, oltre a locali ricettivi e commerciali”.

Perchè la Porta ovest? “perchè proprio in questo punto – chiarisce Eleonora Laurini – andremo a creare due piani interrati, con un parcheggio con una capienza di circa 250 posti auto. Qui potrebbe nascere un nuovo punto di sosta, non solo per le auto ma anche per gli autobus e i caravan, in modo da poter proseguire da qui a piedi o in bicicletta verso il centro”.

Ci sono infatti anche le biciclette al centro del progetto del ponte con la grande L’A; è prevista infatti una doppia viabilità, con la presenza di un bike sharing dove affittare le bici elettriche.

“Abbiamo pensato a un progetto su più livelli – prosegue – che parte da sotto il ponte, con una piazza pedonale, il piano stradale e sopra il ponte con un controsoffitto ligneo”.

“Nel nostro progetto – conclude Eleonora Laurini – la L’A SARà un simbolo molto identitaria   attrattivo, ma non solo di collegamento. Ci piace pensarlo come un nuovo punto di incontro molto vissuto”.

Il video dell’intervista del Capoluogo agli ingegneri Eleonora e Francesco Laurini della Unirest: