Ponte Belvedere, parola ai cittadini

Ponte Belvedere, nuovo incontro con Comune e Urban Center. Si deciderà se procedere alla demolizione e ricostruzione. Parola ai residenti
Dopo l’incontro del 10 febbraio, oggi lunedì 17 febbraio un nuovo confronto promosso dal Comune dell’Aquila e dall’Urban Center, alle 17,30 a Palazzo Fibbioni. 4 le possibilità prospettate al momento per il Ponte Belvedere: la prima, il più classico dei “com’era dov’era”; la seconda, demolizione totale senza ricostruzione; la terza, sostituzione della sola campata centrale; la quarta, un nuovo ponte.
Troppo presto, al momento, per parlare di tempistiche, ma due sono i dati certi. Il primo è che la città sarà in primo piano nella scelta. Il secondo è che si tratta di una struttura vecchia. Auspicabile sembra essere, quindi, una riqualificazione che dia un nuovo volto all’intera zona.


In ballo ci sono già due progetti, in caso di demolizione e ricostruzione: uno a firma Unirest, l’altro Volkwin Marg.
Il primo passo, tuttavia, sarà scegliere una soluzione definitiva. Come spiegato dal vice sindaco Raffaele Daniele alla nostra redazione.
«Innanzitutto bisogna capire come gestire l’emergenza. Partire dalla volontà dei cittadini e verificare se è, effettivamente, quella di demolire la struttura. Ponte Belvedere è vecchio, ha più di 60 anni. È probabile che se si deciderà di intervenire sulla struttura esistente per ripristinarne la sicurezza, tra qualche anno saremo costretti ad effettuare nuovi interventi».
Stabilita la natura dell’intervento da adottare, quindi, si programmerà il piano dei lavori. «Se si opterà per la riparazione si dovrà decidere come intervenire – precisa Raffaele Daniele – se, invece, si sceglierà la demolizione e ricostruzione del ponte, verrà in primis espletato il bando di gara per la demolizione e si continuerà, poi, con gli incontri per decidere assieme ai residenti come ricostruirlo».
Difficile stabilire, allora, tempi precisi. Il vice sindaco, tuttavia, precisa: «Se piaceranno i progetti portati avanti dall’amministrazione i tempi non saranno lunghi. I progetti, infatti sono già pronti e sono, ovviamente, passibili di modifiche». Per la demolizione ci sono i fondi in cassa, inoltre «io stesso, come avvocato, mi metterò a disposizione dei nostri tecnici per trovare tutte le scuciture utili a snellire le procedure».
Sul piatto due progetti: «quello scaturito da una manifestazione di interesse pubblica e un secondo progetto frutto di una donazione e del dialogo tra l’amministrazione e la professoressa Semeraro, attraverso l’iniziativa “Nove Artisti per la ricostruzione”. Su queste basi noi cerchieremmo di dare tutte le risposte possibili ai cittadini. Risposte che interesseranno in primo luogo i residenti di zona: per chi vorrà andare via vedremo di trovare una situazione confortevole, perché non è giusto che si viva in condizioni precarie a livello di igiene e benessere quotidiano. Chi vorrà restare, ovviamente, non sarà cacciato. Ci saranno soluzioni alternative per tutti».