Ponte Belvedere, dai post it nasce il confronto

Secondo incontro informativo sul ponte Belvedere a palazzo Fibbioni. Sala gremita e post it alla parete per “Scegliere il futuro”.

Un incontro durato ben tre ore nel quale è emersa la preoccupazione dei cittadini e, soprattutto, dei residenti nelle palazzine Ater sottostanti il ponte, espresse nei post-it delle domande. Due i quesiti principali.

Le abitazioni equivalenti proposte ai residenti saranno a carico del Comune?

Se si abbatteranno i palazzi dell’Ater, lo Stato potrebbe richiedere il rimborso dei finanziamenti erogati per le riparazioni per le palazzine, classificate B?
“La legge 77 del 2009 – ha spiegato il vice sindaco Raffaele Daniele – prevede che la proprietà degli immobili, che hanno ottenuto contributi per la ricostruzione post sisma, potrebbe essere alienata dopo due anni”.
“Ci è stata richiesta un’ultima delibera Cipe – ha chiarito il vice sindaco Daniele – per definire le ultime richieste economiche rispetto alla ricostruzione post-sisma 2009, dentro cui il Comune intende inserire anche il ponte Belvedere”.
La nomina di Giovanni Legnini a Commissario del sisma centro Italia 2016-2018 “è la riprova del fatto che per il governo L’Aquila non sia più una priorità”, ha detto.
Gli Ingegneri Romito e Suriani a supporto del vice sindaco Raffaele Daniele per le domande tecniche dei partecipanti, cui la presidente dell’Urban Center, Giulia Tomassi, ha accordato 3 minuti di tempo per gli interventi dalla platea.
Ricordiamo che l’obiettivo degli incontri è stato quello di mettere “le carte in tavola” rispetto alla situazione del Ponte Belvedere e di Via Fontesecco, coinvolgendo associazioni e cittadini rispetto alle possibili soluzioni.
Al momento sono state individuate 4 possibilità: la prima, il più classico dei “com’era dov’era”; la seconda, demolizione totale senza ricostruzione; la terza, sostituzione della sola campata centrale; la quarta, un nuovo ponte.
I partecipanti hanno potuto esprimere osservazioni e porre domande attraverso post-it che verranno messi “a verbale” e costituiranno il “materiale di confronto” per il prossimo incontro in programma.