Agricoltura, L’Aquila e Chieti guidano la crisi

Agricoltura: dal 2010 al 2019 calo delle imprese attive in Abruzzo. Nella regione L’Aquila (-17,4%) e Chieti sono i territori più in crisi.
Nella regione Chieti (-17,8%) e L’Aquila (-17,4%) infatti sono i territori più in crisi.
Chieti e Teramo inoltre sono le province con il numero più alto di aziende del settore. La legge sul Sovraindebitamento sembra essere un valido aiuto per gli imprenditori nel settore dell’agricoltura.
Il settore dell’agricoltura abruzzese vive da anni un periodo di crisi.
Nel 2019 nella regione sono 25.735 le imprese attive di “agricoltori, allevatori, attività di caccia e servizi connessi”, in calo del -1,3% rispetto al 2018 e del -15,3% sul 2010.
Un dato, quest’ultimo, in linea con la media nazionale (-14,5%).
Una fotografia, quella evidenziata dallo Studio Legale Lacalandra, specializzato in diritto fallimentare e crisi da sovraindebitamento, su base dati Unioncamere-InfoCamere (Movimprese), che ha portato tanti piccoli imprenditori del settore prima a indebitarsi e successivamente a non riuscire a pagare i debiti, inclusi quelli fiscali.
Cosa possono fare questi imprenditori che si trovano in difficoltà economica?
Un aiuto arriva dalla legge sul Sovraindebitamento (L. 3/2012), che permette a soggetti non fallibili “meritevoli” di ridurre i debiti in base alle proprie capacità economiche.
Si tratta di una legge che può aiutare concretamente le imprese abruzzesi del settore agricolo che in anni di difficoltà sono state costrette a dover chiudere.
Quali sono le aree geografiche più critiche? Tra le province della regione, nel 2019, rispetto al 2010, il calo maggiore è stato registrato a Chieti (-17,8%; 12.454 imprese attive).
Seguono L’Aquila (-17,4%; 3.567 imprese), Pescara (-12,6%; 4.085 imprese), Teramo (-11,2%; 5.629 imprese). Chieti e Teramo sono le città con il numero più alto di imprese del settore sul territorio.
“La Legge sul Sovraindebitamento rappresenta una valida soluzione per chi si trova ad affrontare una situazione di difficoltà economica – commenta l’avvocato Pasquale Lacalandra -. L’obiettivo della legge è, infatti, quello di aiutare anche i piccoli imprenditori a superare momenti particolarmente difficili come una congiuntura del mercato negativa non prevedibile. I numeri, però, confermano come questa proceduta sia ancora poco utilizzata”.
“È importante che si faccia una maggiore comunicazione su questo tema, in modo da informare i cittadini dell’esistenza di un’alternativa in grado di aiutarli a risolvere i loro problemi. Ma su questo punto bisogna fare chiarezza. Non è una legge per i ‘furbi’, bisogna essere meritevoli altrimenti non è possibile accedervi. Inoltre, non bisogna dimenticare che questa procedura risulta vantaggiosa anche per il creditore, poiché, senza la ristrutturazione del debito, correrebbe il rischio di perdere totalmente ogni possibilità di recupero.”
Ad oggi sono tanti i casi risolti positivamente grazie alla legge sul Sovraindebitamento.
Il Tribunale di Como ha decretato la riduzione di un debito fiscale da circa 1,4 mln a 350 mila euro in favore di una imprenditrice e la riduzione di un debito da 509 mila a 54 mila in favore di un lavoratore dipendente.
Il Tribunale di Busto Arsizio (Varese) ha invece ridotto una cartella esattoriale Equitalia da 86mila euro a 11mila euro (-87%) mentre il Tribunale di Monza ha ridotto il debito da oltre 150mila a 52mila euro (-65%).