Americo Di Benedetto, un anno da consigliere regionale

L’intervista al consigliere regionale Americo Di Benedetto, a un anno dall’insediamento in consiglio. “Stagione politica di grandi cambiamenti che continuerà”
«Ho iniziato un percorso con estrema attenzione alla realtà del Consiglio regionale. Si tratta di un organo legislativo in cui ho un ruolo di opposizione e controllo, come quello che sostengo anche in consiglio comunale. Nel mio ruolo di non governo, quindi, sono e siamo attenti a controllare l’attività governativa, ma, al contempo, ci preoccupiamo e impegniamo per proporre idee e proposte di legge che si portano all’attenzione di tutto il panorama istituzionale e politico», spiega Americo Di Benedetto.
Quello appena trascorso è stato un anno pieno di evoluzioni e cambiamenti, soprattutto a livello politico. A livello locale cosa è stato percepito?
«A livello locale, parlando nello specifico dell’Aquila, non si sono sentiti cambiamenti così evidenti in ambito politico. Anche perché c’erano problemi che continuano ad esserci e si tratta di criticità che determinano difficoltà nello svolgimento dell’attività amministrativa». «Cambiamenti politici, tuttavia ci sono stati. Guardando al governo nazionale, ad esempio, tra le svolte principali politiche è facile pensare al cammino percorso dal Movimento 5 Stelle, che – in ultimo – ora partecipa ad un Governo di centrosinistra. Un partito che godeva di un autentico picco di preferenze politiche, poi affievolitosi in maniera rilevante».
In Regione Abruzzo quanto si sono sentiti i cambiamenti politici vissuti nel corso dell’ultimo anno?
«Parlando sempre di Movimento 5 Stelle c’è stato un calo di preferenze evidente alle ultime regionali, un risultato al di sotto delle aspettative della vigilia. Ha sorpreso poi il successo importante del centrodestra e, in particolare, della Lega. Per quanto riguarda il centrosinistra la differenza l’ha fatta la candidatura di Giovanni Legnini, che è riuscito a coinvolgere tante forze di chi, forse senza di lui, non si sarebbe messo a disposizione. Il lavoro fatto piazzandosi al secondo posto nella competizione elettorale ha compromesso in primis la posizione dei 5 Stelle. Ora potremo fare valutazioni utili nelle prossime amministrative».
In molti si sarebbero aspettati un avvicinamento politico al nuovo partito di Matteo Renzi.
«Io l’esperienza renziana l’ho conosciuta in un momento in cui lui portava un’incredibile energia innovativa. Una proposta che è andata affievolendosi: la fazione è stata ricondotta ad una condivisione, è stata cambiata. Ha avuto le sue possibilità portando avanti la sua politica innovativa dedita al cambiamento, ma con grandi avversità. Le occasioni per fare qualcosa di diverso, come l’ultima, quella del Referendum costituzionale, hanno mostrato che ormai Renzi era nella fase di declino. Il rilancio è difficile».